La partenza della funivia Stresa-Alpino-Mottarone è stata sigillata e messa sotto sequestro dall’autorità giudiziaria. Dall’incidente costato la vita a 14 persone l’impianto è rimasto fermo in un silenzio immobile.
Questa non è però l’unica via per accedere alla montagna e alle attrattive presenti.
Si può arrivare ai ristornati, hotel e parchi avventura del Mottarone anche in auto.
“C’è un pedaggio di 10 euro da pagare alla famiglia Borromeo, la montagna è di proprietà dei nobili milanesi ”, spiega Maria Grazia Bolongaro Assessora al Comune di Stresa “e questo non ha fatto desistere turisti e amanti della montagna dal ritornare in vetta”.
L’incidente ha comunque avuto un impatto e lo Stato italiano ha deciso di corrispondere 500'000 euro di indennizzo per mancato guadagno ai comuni che gestiscono le attività presenti.
È stato necessario tagliare diversi alberi
L'inchiesta prosegue
Più complessa è invece la situazione da un punto di vista delle indagini. I vigili del fuoco stanno completando le operazioni di rimozione della cabina. Hanno dovuto tagliare un’ottantina di abeti per aprire un varco nel bosco che permetta a un elicottero di atterrare e portare via il relitto. Le indagini sono invece ancora in corso e non è stata fatta piena luce sulle cause dell’incidente.
Il comune di Stresa ha deciso intanto che si costituirà parte civile, secondo la Procura il danno di immagine subito è incalcolabile. E guardando al futuro non ci sarà più posto per la funivia Stresa-Mottarone.
“Ho incontrato il ministro delle Infrastrutture a Roma”, ci racconta la sindaca di Stresa Marcella Severino, “ci sono sul tavolo delle proposte, la funivia verrà rivista, avrà una concezione diversa, magari faremo una cabinovia, ci sono varie alternative”.
Marcella Severino, sindaca di Stresa
Si pensa anche alle vittime. “Vogliamo inaugurare un memoriale in ricordo dei 14 morti”, continua al sindaca, “non possiamo dimenticare anche se dobbiamo guardare avanti ma vogliamo onorare queste persone”.
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