Sale il bilancio delle vittime dell’alluvione che ieri, sabato, ha colpito il comune di Casamicciola Terme: attualmente sono stati ritrovati sei corpi (il totale delle vittime accertate è salito a sette) e all’appello mancano ancora ufficialmente cinque dispersi. Luca D’Ambra, presidente degli albergatori di Ischia, ha rilasciato ai microfoni RSI le sue prime impressioni dall'isola.
"Ci siamo trovati alle porte del disastro" e subito "siamo stati presenti sul luogo, portando pasti caldi". Oggi come ieri, "siamo in costante coordinamento con il commissario" spiega D’Ambra."La macchina della soldarietà" fortunatamente, "è partita dalle prime albe di ieri mattina direttamente dalla popolazione che ha dato i primi soccorsi" per poi passare al genio civile e agli aiuti locali e statali.
"Noi come albergatori", racconta il presidente, "abbiamo semplicemente fatto il nostro dovere: abbiamo messo a disposizione gli alloggi e le camere" sia agli sfollati che ai soccoritori. Attualmente 150 camere sono occupate.
Riguardo i motivi e le cause della violenta frana che ha invaso Casamicciola, si è parlato spesso della geologia fragile e della grande cementificazione che ha interessato quella parte dell’isola. Il presidente, interrogato in tal senso, ha tuttavia spiegato più precisamente la situazione. La colata di fango "è partita dalla cima del monte, da su” e, alimentandosi, "ha percorso stranamente una deviazione che di solito non faceva".
A quell'altezza infatti un "cavone naturale" – che questa volta "non è stato rispettato" – normalmente conduceva lontano dagli abitati eventuali colate di fango. Il cavone in questione è composto da un particolare tufo dell’isola di Ischia, il “tufo verde”. Alludendo alla roccia d'Ambra spiega che "molto probabilmente un pezzo di grandi dimensioni si è staccato" innescando il letale spostamento del flusso. “Fino a mare” infatti, rivela il presidente, “abbiamo riscontrato delle pietre che non ci aspettavamo”.