È rimasto a sedici vittime il bilancio della tempesta Ciarán, che venerdì si è abbattuta con violenza sull’Europa occidentale, causando ingenti danni in Inghilterra, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Spagna e Italia. La vicina Penisola è stata particolarmente colpita dall’alluvione, che in Toscana ha riversato quantitativi di pioggia da primato.
Eugenio Giani, governatore della regione, ha definito le precipitazioni della notte tra giovedì e venerdì “senza precedenti negli ultimi 100 anni”. L’acqua ha rotto gli argini dei fiumi nei territori di Prato, Pistoia e Pisa, invadendo strade, case, ospedali e fabbriche.
Nella regione, il maltempo avrebbe scollegato per diverse ore oltre 20’000 persone dalla rete elettrica e causato importanti danni all’imprese, riferisce l’ANSA. Di fronte la calamità il governo italiano ha deliberato lo stato di emergenza nazionale per dodici mesi, predisponendo cinque milioni di euro per le misure più urgenti.
“Quello che è successo questa notte in Toscana ha un nome: cambiamento climatico” ha scritto sul suo profilo X il governatore Giani. Sullo stesso tema è intervenuta pure la deputata del Partito Democratico Elly Schlein, che ha accusato il governo di negare l’emergenza. Un’accusa di cattivo gusto secondo il primo ministro italiano Giorgia Meloni, che ha reputato “sconsiderato usare le calamità per attaccarci”. In Italia, il bilancio di Ciarán è di sei morti e alcuni dispersi. Una delle persone date per scomparse è stata ritrovata senza vita questa mattina (sabato). Si tratta di un 69enne abitante a Campi Bisenzio: la salma è stata ritrovata dai vigili del fuoco in un campo di mais.
Nel resto del continente europeo la situazione non è migliore. I meteorologi francesi - riporta l’ultimo bollettino - temono ora l’arrivo della tempesta Domingos, che, durante il fine settimana, sferzerà con violente raffiche di vento lungo tutta la costa atlantica. Intanto in Francia e in Inghilterra sono ancora in corso le operazioni di recupero.
Vigili del fuoco all'opera a Campi di Bisenzio
La situazione in Svizzera
La situazione resta delicata anche in Svizzera in particolare a causa dei forti venti attesi nelle Alpi e nel Giura, regioni per le quali è stata emessa un’allerta di grado 3. Per tutta la giornata di sabato, sono da prevedere raffiche con punte da 130 chilometri orari nelle località più esposte.
Nelle Alpi l’allerta riguarda la regione che va da Adelboden fino al Liechtenstein incluso. Zone di pericolo si estendono pure dal Giura vodese fino a Liestal, a Basilea Campagna.
In queste aree MeteoSvizzera ha dichiarato il livello di pericolo tre, che significa rischio marcato. È prevedibile la caduta di singoli alberi e la rottura di rami. Per questa ragione si consiglia di evitare boschi, alberi e viali, soprattutto tra mezzogiorno e sabato sera, quando è previsto il passaggio più violento del vento.
Il rischio di incidenti stradali è pure particolarmente alto, a causa delle raffiche trasversali che soffiano nelle zone esposte.
Nell’area che va da Thun a San Gallo passando per Lucerna, cioè a nord della cresta alpina principale, c’è un moderato pericolo di vento. Lo stesso vale per le medie quote del Cantone di Vaud, del Cantone di Ginevra e di parti dei Cantoni di Friburgo e Vallese.
Notiziario delle 07.00 del 04.11.2023
RSI Info 04.11.2023, 09:38