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Coronavirus: Johnson si smarca

La frase choc del premier britannico: "Molte famiglie perdereranno i loro cari". Potrebbero esserci già 10'000 contagi, ma le scuole restano aperte

  • 13 marzo 2020, 19:13
  • 22 novembre, 19:44
Il primo ministro britannico Boris Johnson

Il primo ministro britannico Boris Johnson

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L'emergenza coronavirus sembra non aver intaccato la strategia dei piccoli passi, basata su calcoli attendisti, del Governo conservatore del premier britannico Boris Johnson. Nel Regno Unito potrebbero esserci già 10'000 contagi ma - a dispetto di questo dato e di quanto stanno facendo gli altri Paesi UE che, seguendo l'Italia, stanno imponendo restrizioni ai movimenti di persone e ai commerci - Johnson ha deciso di lasciare aperte, tra l'altro, scuole e università.

Le ragioni illustrate dal premier e dai suoi consiglieri scientifici sono di pubblico dominio: la diffusione del contagio è ormai inevitabile, molte famiglie devono prepararsi a piangere dei "morti fra i loro cari". E l'idea più"sensata" sarebbe quella di provare a teleguidare il tutto attraverso misure parziali e graduali, affinché il picco dell'epidemia arrivi un po' per volta, verso la stagione estiva calda, fino a toccare complessivamente il 60% della popolazione e favorire una cosiddetta "immunità di gregge".

"Chi ha sintomi resti a casa", ha dichiarato Johnson. Ed il consiglio fondamentale contro il coronavirus resta quello di usare acqua e sapone e lavarsi le mani.

Intanto, nel mondo, sono 131'460 le persone contagiate dal coronavirus e 4'923 i deceduti, in 116 Paesi, secondo un bilancio della France Presse da fonti ufficiali. Da ieri i nuovi casi sono stati 7'360 e i morti 357 soprattutto in Italia, Spagna e Iran. In Cina, dove l'epidemia è esplosa a dicembre, i casi di Covid-19 sono stati 80'793, i morti 3'169. Da ieri ci sono stati "solo" 15 nuovi casi e 11 morti, mentre 62'793 persone sono guarite dal coronavirus.

ansa/M.Ang

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