Corsa contro il tempo per gli abitanti di Mayotte

È una corsa contro il tempo quella dei soccorritori impegnati nell’arcipelago di Mayotte, nell’Oceano Indiano, devastato nel fine settimana dal ciclone Chido, con venti che hanno raggiunto i 220 km/h. Lunedì sono arrivati Bruno Retailleau e François Noël Buffet, ministri rispettivamente dell’interno e dei territori d’oltremare nel Governo francese (quello dimissionario, visto che François Bayrou sta ancora costituendo il proprio). Il presidente Emmanuel Macron ha inoltre organizzato per le 18.00 una riunione di crisi.

Quello a nord-ovest del Madagascar è il dipartimento più povero di Francia. Il bilancio della tempesta che lo ha colpito rimane del tutto incerto, “centinaia, forse migliaia di morti”. Potrebbero non esserci mai cifre definitive attendibili - ha detto il prefetto François-Xavier Bieuville - da un lato perché la popolazione musulmana seppellisce entro 24 ore i suoi defunti e dall’altro perché oltre ai 320’000 abitanti ufficiali si ritiene che nelle bidonville sopra Mamoudzou praticamente rase al suolo dalla furia degli elementi vivessero dai 100’000 ai 200’000 clandestini.

Pochi, proprio perché in situazione irregolare, avevano raccolto l’appello a recarsi nei rifugi predisposti dalle autorità. A complicare i soccorsi ci sono le condizioni dell’ospedale, seriamente danneggiato, l’interruzione di diverse strade e dei voli commerciali (anche la torre di controllo dell’aeroporto non ha superato indenne il maltempo, per ripartire ci vorranno almeno 10 giorni). Mancano cibo, acqua ed elettricità e si registrano casi di saccheggio. Un ponte aereo e navale con mezzi militari, a cui partecipano 800 soccorritori, è stato creato a partire da La Réunion, altro territorio francese distante 1’600 chilometri.

Intanto le vicine isole Comore, che negli anni ‘70 a differenza di Mayotte avevano optato per l’indipendenza da Parigi, hanno decretato una settimana di lutto nazionale. Dalle Comore proviene un gran numero degli abitanti delle bidonville distrutte dalla tempesta.