Amato anche al di là degli steccati di partito, il conservatore Marcelo Rebelo de Sousa ha ottenuto quasi il 61% dei suffragi nelle elezioni presidenziali di domenica in Portogallo. I risultati quasi definitivi confermano la sua rielezione per un nuovo mandato quinquennale. Nel suo discorso da vincitore, il 72enne de Sousa ha messo l'accento - e non poteva essere altrimenti - sulla lotta alla pandemia: "Il mio, il vostro, il nostro compito", ha affermato.
Il successo dell'ex giornalista e professore di diritto coincide infatti con una partecipazione ai minimi storici - il 60% non ha votato, molti per timore del contagio - e con un nuovo record di 675 morti di COVID-19 in 24 ore, unito a un'incidenza di nuove infezioni di 750 casi ogni 100'000 abitanti in una settimana, uno dei valori più alti se non il più alto attualmente a livello mondiale.
La socialista Ana Gomes, compagna di partito del premier Antonio Costa, si è fermata al 13%, mentre il populista André Ventura di "Chega!", movimento di destra nato da appena un paio di anni, ha ottenuto un sorprendente 12%, un dato che fa suonare l'allarme in un paese fin qui preservato da tendenze estremiste.
Il presidente portoghese gode di poteri piuttosto ampi: può mettere il veto alle leggi e sciogliere il Parlamento per convocare nuove elezioni.

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