La “Diciotti” rimane al largo per il quinto giorno con 171 migranti a bordo (erano 177 fino a domenica, ma nel frattempo sei persone sono state trasportate in ospedale) in attesa che il Governo italiano decida dove mandarli. Nessun porto italiano è formalmente chiuso, ma la nave, che appartiene alla Guardia costiera, rimane in attesa di ordini.
L’Italia si è nel frattempo rivolta alla Commissione europea affinché individui i paesi dell’UE verso i quali indirizzare i profughi.
Il tempo intanto strige: l’imbarcazione ha un’autonomia limitata e non è attrezzata per accogliere così tante persone a bordo. Dal canto suo il ministro degli Interni Matteo Salvini ha dichiarato: "Se Bruxelles non ci aiuta, riaccompagneremo in un porto libico le persone recuperate in mare". Operazione che, secondo lui, stroncherebbe anche il business degli scafisti.
ansa/RG/mrj