Russia e Ucraina continuano a rimpallarsi le accuse sull'esplosione della diga di Kakhovka, nella regione meridionale di Kherson, mentre si continua a evacuare le zone circostanti il fiume Dnipro per il rischio inondazioni.
La rottura del muro della diga, che è importantissima anche perché è un’ingente riserva idrica per la Crimea annessa da Mosca, sta inondando i comuni vicini riversando le sue acque nel fiume Dnipro, il cui livello sta salendo pericolosamente e nel quale si sono riversate almeno 150 tonnellate di lubrificante.
RG 12.30 del 06.06.2023 - Le spiegazioni in diretta di Paola Nurnberg
RSI Info 06.06.2023, 12:48
Nova Kakhovka, la località ai piedi della struttura, è già completamente sotto l'acqua, ci sono centinaia di case e fattorie allagate, e in mattinata si contavano centinaia di sfollati, mentre sono 16'000 le persone a rischio che vivono nell’area considerata critica. È stato dichiarato lo stato d'emergenza e sia le autorità ucraine, che controllano i territori a ovest del fiume, sia quelle russe, che controllano invece i territori a est del Dnipro, hanno disposto l'evacuazione immediata, ma in molti non vogliono andarsene.
Non è ancora chiaro chi abbia fatto saltare la diga ma nel frattempo ci sono già state molte reazioni: per il presidente ucraino Zelensky questo atto mostra una nuova dimensione dell'aggressione russa, una frase ripresa e ripetuta senza cambiare una virgola anche dal cancelliere tedesco Olaf Scholz. Per il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, l'esplosione della diga è una prova della brutalità della guerra russa in Ucraina; il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel parla di crimine di guerra, e infine per il ministro degli esteri britannico Cleverly, la diga distrutta è il risultato "dell'invasione su vasta scala, non provocata, attuata dalla Russia”.
Anche se non ci sono ancora conferme sulle responsabilità, l'ipotesi che si tratti di un'azione russa sarebbe avallata da una possibile strategia di Mosca di bloccare il passaggio delle truppe ucraine nel territorio controllato dai russi, dato che insieme alla diga è stata distrutta anche una strada che passava sopra. Le autorità russe instaurate nella regione sostengono invece che sia stata una mossa ucraina per distrarre dal fallimento della sua controffensiva.
Nessun pericolo immediato per la centrale di Zaporizhzhia
Non c'è "alcun pericolo nucleare immediato" alla centrale di Zaporizhzhia dopo la parziale distruzione della diga idroelettrica di Kakhovka sul fiume Dnipro, nella regione di Kherson (sud) occupata da Russia: lo ha reso noto l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA). "Gli esperti dell'AIEA" presenti sul sito "stanno monitorando da vicino la situazione", ha aggiunto l'organismo Onu in un tweet, mentre l'impianto utilizza l'acqua del fiume per raffreddare il combustibile dei noccioli dei reattori.
RG 12.30 del 06.06.2023 - Zaporizhzhia, i rischi e le spiegazioni tecniche nel servizio di Manjula Bhatia
RSI Info 06.06.2023, 12:58
Anche Petro Kotin, presidente dell'operatore nucleare ucraino Energoatom, ha rassicurato: "Non valutiamo la situazione come critica, poiché la centrale ha un proprio bacino di raffreddamento, separato dal bacino di Kakhovka". Lo riporta l'operatore sul suo canale Telegram.
Ucraina, diga bombardata
Telegiornale 06.06.2023, 12:30
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Telegiornale 06.06.2023, 12:30