Non si placa affatto la bufera sullo sgarbo subito martedì da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, al palazzo presidenziale di Ankara. E anzi, diventa uno scontro diplomatico tra l'Italia e la Turchia, con tanto di convocazione dell'ambasciatore italiano.
Draghi in conferenza stampa
Giovedì in serata è stato il premier Mario Draghi ad usare parole durissime contro il leader turco. "Non condivido assolutamente Erdogan, credo che non sia stato un comportamento appropriato. Mi è dispiaciuto moltissimo per l'umiliazione che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha dovuto subire".
Poi il presidente del Consiglio italiano ha aggiunto: "Con questi dittatori, chiamiamoli per quello che sono", ha sottolineato Draghi, "di cui però si ha bisogno, uno deve essere franco nell'esprimere la propria diversità di vedute e di visioni della società; e deve essere anche pronto a cooperare per assicurare gli interessi del proprio Paese. Bisogna trovare il giusto equilibrio".
Un frame tratto da un video di European Union
Nuovi dettagli sul trattamento a Ursula von der Leyen
Intanto, venerdì è emerso che al pranzo ufficiale della visita di tre giorni fa si è rischiato un altro clamoroso incidente: il tavolo era apparecchiato infatti per cinque persone su ciascun lato, con due poltrone d'onore di fronte, una per Michel e l'altra per Erdogan, mentre alla Von der Leyen era stata riservata una sedia più piccola, alla destra di Michel. Uno sgarbo evitato solo in extremis. Ad accompagnare Michel al tavolo c'erano poi due consiglieri diplomatici, mentre von der Leyen era stata lasciata sola.
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