Questo breve reportage è nato per caso. Dopo un incontro con Farah Baker, una ragazza di 17 anni che vive nella Striscia di Gaza e che, come tanti altri giovani come lei, sogna di potersene andare, di viaggiare e vedere Londra o la Spagna. Insieme siamo andate a visitare alcuni luoghi toccati dalla guerra del 2014, che lei stessa aveva raccontato in diretta dal balcone di casa sua a Gaza attraverso twitter, raccogliendo all’epoca, oltre 200 mila follower.
La sua testimonianza non ha la pretesa di offrire verità, ma solo il racconto di una persona che esprime i propri sogni e la propria rabbia per una condizione che non ha scelto. E da cui emerge il forte senso di frustrazione e ribellione per i diritti negati e i disagi provocati quotidianamente dall’assenza di corrente elettrica, che nella Striscia di Gaza c’è solo dalle tre del pomeriggio fino a circa le dieci di sera, quando tutto si spegne, e leggere un libro, guardare un film in Tv o navigare su internet diventa impossibile.
In una situazione così solo i pensieri possono spaziare e andare lontano, costruendo il sogno di una vita diversa, fatta di possibilità, e di una cosa semplice come quella di scegliere o provare a scegliere il proprio destino.
Paola Nurnberg