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Est Europa, "no alle quote"

Profughi: Polonia, Ungheria, Cechia e Slovacchia contrarie alla revisione delle regole comunitarie

  • 5 settembre 2015, 00:33
  • 7 giugno 2023, 12:22
Centinaia di persone partite da Budapest venerdì alla volta di Vienna

Centinaia di persone partite da Budapest venerdì alla volta di Vienna

  • reuters

Un "no" secco alle quote obbligatorie, definite come "inaccettabili", e alla revisione delle regole di Dublino. È così che si è concluso l’incontro di venerdì a Praga del cosiddetto "gruppo di Visegrad", ovvero Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia. Una posizione che spacca l'Europa, perché arriva due giorni dopo che i ministri degli esteri di Francia, Germania e Italia hanno detto che si deve superare Dublino.

Intanto dal Lussemburgo, alla prima giornata della riunione informale del Consiglio Esteri dell’Ue, Gentiloni ha ribadito che "si deve muovere verso un diritto d'asilo europeo", altrimenti "rischiamo molto su Schengen".

Anche dagli Stati Uniti arrivano dichiarazioni sull'esodo dei migranti, definito da uno dei massimi vertici del Pentagono, il generale Martin Dempsey, "un’emergenza enorme, un crisi reale che andrà avanti per almeno 20 anni".

ATS/lg

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