Lo strappo di Carlo Calenda, che con il suo partito Azione ha firmato e stracciato nel giro di pochi giorni l'accordo di coalizione con il Partito Democratico (PD), rende ancora più mossa la fotografia delle elezioni politiche italiane del prossimo 25 settembre.
Radiogiornale delle 12.30 del 08.08.2022: il servizio di Alessandro Braga
RSI Info 09.08.2022, 16:26
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I numeri e le polemiche dicono però che quasi tutta l’incertezza è confinata nella coalizione di Centrosinistra trainata dal PD di Enrico Letta che i sondaggi più recenti danno al 23,2% (dati Ipsos). Ad un soffio da Fratelli d’Italia, il partito sul fronte destro capitanato di Giorgia Meloni, che con il 23,3% risulta essere il più gradito dagli italiani.
Lo strappo di Carlo Calenda, leader di Azione
Il Centrodestra in testa per distacco
Decisivi, per l’esito finale, non sono però tanto i numeri delle forze singole, quanto quelli che verranno raccolti dalle coalizioni. Ed allora, sempre secondo i sondaggi, al momento attuale appare quasi certa la vittoria del Centrodestra che è dato al 45,8% (tra Fratelli d’Italia 23,3%, Lega 13,5% e Forza Italia 9%). Decisamente distanziata, al 29,4%, la coalizione di Centrosinistra che raggranella poco dalle forze satelliti (il PD al 23,2%, con I Verdi-Sinistra italiana al 3,4%, Articolo Uno al 1,5%, Insieme per il futuro al 1,3%).
I leader del Centrodestra Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni
Alchimie per un terzo polo
Il Rosatellum (il sistema elettorale misto con soglia di sbarramento al 3% per le liste singole e al 10% per le coalizioni) spinge tuttavia verso nuove inattese alchimie elettorali. C’è infatti tempo fino alle 20 del 21 agosto per presentare liste e candidature, mentre il termine per il deposito dei contrassegni dei partiti o movimenti scadrà il 14 agosto. Una delle varianti che vengono ventilate in queste ore è la nascita di un terzo polo formato da Azione (che raggiunge il 3,6%, assieme però a + Europa di Emma Bonino che rispetterà l’accordo con il PD) e Italia Viva di Matteo Renzi (oggi al 2,3%). Un’ipotesi che l’ex presidente del Consiglio vende come vincente: “Porte aperte a Calenda, insieme possiamo fare il botto”.
Matteo Renzi cerca intese per Italia Viva
Destra già proiettata al dopo vittoria
Mentre a sinistra le strategie sembrano per lo più volte a superare indenni la soglia di sbarramento del 3%, e per i leader forti dei partiti deboli ottenere un seggio sicuro tramite il “diritto di tribuna” concesso nelle liste di un big, nel Centrodestra le discussioni sono semmai proiettate su come gestire la vittoria. Forte del fatto di essere il partito in testa ai sondaggi, Fratelli d’Italia non nasconde le proprie ambizioni: “Se FdI avrà un voto in più io sarò premier” ha detto Giorgia Meloni, facendo valere l’accordo trovato il 26 luglio con Forza Italia e Lega.
Una combattiva Giorgia Meloni
Nella nebulosa dei 5 stelle
Mossa e sfocata appare infine la fotografia del Movimento 5 stelle, che - sempre secondo i sondaggi - sconta la “colpa” di aver fatto cadere il Governo Draghi (nelle intenzioni di voto il M5S è sceso alla sua quota minima dell'11,3%). La scelta dei candidati è rimandata alle “parlamentarie” che si terranno a metà agosto. Per ora fanno più rumore gli assenti (Di Battista e Casalino) che non figurano tra i quasi duemila cittadini che si sono autocandidati per via telematica.
L'ex premier del M5S Giuseppe Conte
Ma il numero che meglio fotografa la situazione politica odierna è quello del disorientamento, secondo i sondaggisti solo un italiano su tre sa oggi per chi voterà il 25 settembre.