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G20 Social a Rio de Janeiro, parola alle favelas

Consegnato al presidente brasiliano Lula un documento che denuncia diseguaglianze sociali, fame, diritti umani e sostenibilità a livello globale. Redatto dai rappresentanti di 3’000 slum brasiliani, si sono confrontati con i colleghi di altri 49 Paesi

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Brasile, concluso il G20 Social

Telegiornale 16.11.2024, 20:00

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Di: Seidisera/sdr 

Rio de Janeiro ha ospitato la prima edizione del G20 Social Summit, che ha preceduto il vertice dei Capi di Stato e di governo del G20. Questo summit intende rafforzare il ruolo della società civile nei processi decisionali, nelle urgenze globali. Qui, per la prima volta nella storia del G20, anche gli abitanti delle favelas brasiliane hanno potuto far sentire la propria voce, elaborando e consegnando un documento nelle mani del presidente Lula.

Secondo l’ultimo censimento brasiliano, nel gigante latinoamericano circa 16 milioni di persone vivono in oltre 12’000 favelas. “La favela non vuole solo parlare di problemi, ma anche di soluzioni e se le persone, le favelas, continuano a sopravvivere è perché da sole hanno già trovato molte soluzioni ai problemi storici che esse vivono. È per questo che vogliamo dare il nostro contributo e questo documento rappresenta proprio questo”. A parlare è Celso Athayde, fondatore dell’organizzazione non governativa CUFA, ovvero la centrale unica delle favelas.

Il documento è stato presentato in una delle comunità simbolo di Rio de Janeiro, nella zona nord della città ed è stato redatto dai rappresentanti di 3’000 slum brasiliani che si sono confrontati con i colleghi di altri 49 Paesi del mondo.

“Se i capi di Stato stanno discutendo quello che serve per risolvere i nostri problemi, non c’è niente di più giusto che chi vive questi problemi sia protagonista nell’elaborare una soluzione”, spiega Preto Zezé, presidente di CUFA. Il testo propone soluzioni sulla sicurezza e i trasporti e chiede più attenzione alla condizione delle donne che vivono in favela, che spesso si ritrovano da sole a dover mantenere i propri figli.

“Se le persone non si indignano del fatto che ci siano ancora 733 milioni di esseri umani che non hanno di che mangiare la sera - ha detto Lula - cos’altro potrà indignare un essere umano?”. Per questo nel G20 Social, istituzioni come la Banca Mondiale e la Banca Interamericana di Sviluppo hanno annunciato investimenti per l’equivalente di oltre 22 miliardi di franchi svizzeri. L’obiettivo è sradicare la fame nel mondo e ridurre la povertà attraverso politiche pubbliche. Tra le mete fissate, quella di aiutare 500 milioni di persone entro il 2030 ad uscire dalla miseria più nera e a trovare nuove opportunità.

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SEIDISERA del 16.11.2024 Il servizio di Maria Zuppello

RSI Info 16.11.2024, 20:30

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