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G20 Social a Rio de Janeiro, parola alle favelas

Consegnato al presidente brasiliano Lula un documento che denuncia diseguaglianze sociali, fame, diritti umani e sostenibilità a livello globale. La moglie di Lula reagisce alla provocazione di Elon Musk

  • 16 novembre, 20:30
  • 16 novembre, 23:32
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Brasile, concluso il G20 Social

Telegiornale 16.11.2024, 20:00

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Di: Seidisera/sdr 

Rio de Janeiro ha ospitato la prima edizione del G20 Social Summit, che ha preceduto il vertice dei Capi di Stato e di governo del G20. Questo summit intende rafforzare il ruolo della società civile nei processi decisionali, nelle urgenze globali. Qui, per la prima volta nella storia del G20, anche gli abitanti delle favelas brasiliane hanno potuto far sentire la propria voce, elaborando e consegnando un documento nelle mani del presidente Lula.

Secondo l’ultimo censimento brasiliano, nel gigante latinoamericano circa 16 milioni di persone vivono in oltre 12’000 favelas. “La favela non vuole solo parlare di problemi, ma anche di soluzioni e se le persone, le favelas, continuano a sopravvivere è perché da sole hanno già trovato molte soluzioni ai problemi storici che esse vivono. È per questo che vogliamo dare il nostro contributo e questo documento rappresenta proprio questo”. A parlare è Celso Athayde, fondatore dell’organizzazione non governativa CUFA, ovvero la centrale unica delle favelas.

Il documento è stato presentato in una delle comunità simbolo di Rio de Janeiro, nella zona nord della città ed è stato redatto dai rappresentanti di 3’000 slum brasiliani che si sono confrontati con i colleghi di altri 49 Paesi del mondo.

“Se i capi di Stato stanno discutendo quello che serve per risolvere i nostri problemi, non c’è niente di più giusto che chi vive questi problemi sia protagonista nell’elaborare una soluzione”, spiega Preto Zezé, presidente di CUFA. Il testo propone soluzioni sulla sicurezza e i trasporti e chiede più attenzione alla condizione delle donne che vivono in favela, che spesso si ritrovano da sole a dover mantenere i propri figli.

“Se le persone non si indignano del fatto che ci siano ancora 733 milioni di esseri umani che non hanno di che mangiare la sera - ha detto Lula - cos’altro potrà indignare un essere umano?”. Per questo nel G20 Social, istituzioni come la Banca Mondiale e la Banca Interamericana di Sviluppo hanno annunciato investimenti per l’equivalente di oltre 22 miliardi di franchi svizzeri. L’obiettivo è sradicare la fame nel mondo e ridurre la povertà attraverso politiche pubbliche. Tra le mete fissate, quella di aiutare 500 milioni di persone entro il 2030 ad uscire dalla miseria più nera e a trovare nuove opportunità.

Infine la first lady del Brasile, Rosangela Lula da Silva, detta Janja, ha risposto con una parolaccia a una provocazione del miliardario proprietario della piattaforma sociale X, Elon Musk. “.... Elon Musk non ho paura di te”, ha detto. La moglie del presidente Lula stava partecipando ad un dibattito con l’influencer brasiliano Felipe Neto sul tema della lotta alla disinformazione al ‘Cria G20’, uno degli eventi paralleli al vertice del G20 che si inaugura lunedì a Rio de Janeiro. Era intervenuta al termine dell’incontro per parlare della difficoltà nell’approvare leggi per regolamentare le piattaforme dei social media e rafforzarne l’impatto sulle tragedie climatiche. Elon Musk ha reagito sul suo profilo su X pochi istanti dopo, indicando tramite l’acronimo “lol” che stava ridendo per quanto accaduto. Commentando un altro post sulla piattaforma, Musk ha poi affermato che “loro”, l’attuale governo brasiliano, “perderanno le prossime elezioni”.

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SEIDISERA del 16.11.2024 Il servizio di Maria Zuppello

RSI Info 16.11.2024, 20:30

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