"Invitiamo tutti i Paesi a rigettare in modo inequivocabile i referendum farsa che cercano di dare una copertura falsa alle sue violazioni e al diritto internazionale". Lo dicono i leader del G7, in un comunicato sui referendum organizzati dai russi in Ucraina.
I leader dei sette Paesi economicamente avanzati, inoltre, si sono detti "pronti a imporre nuovi costi economici alla Russia, a individui ed enti, dentro e fuori la Russia, che stanno dando supporto politico o economico al tentativo illegale della Russia di cambiare lo status del territorio ucraino".
Al via il voto per l'annessione alla Russia
Telegiornale 23.09.2022, 22:00
Intanto venerdì sono iniziate le operazioni di voto per i referendum voluti dai russi sullo status di quattro regioni ucraine occupate, operazioni che preludono all'annessione a Mosca. Una 'Crimea bis' - la penisola fu annessa alla Russia nel 2014 con un referendum plebiscitario mai riconosciuto a livello internazionale - che è destinata ad allargare drammaticamente il campo d'azione dell'esercito di Vladimir Putin.
Se i territori coinvolti decideranno di unirsi alla Russia - come indicano le previsioni di questo voto largamente pilotato, secondo gli osservatori occidentali -, ha avvertito il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, ogni attacco contro di loro sarà visto da Mosca come "un attacco al proprio territorio", cui potrebbe quindi rispondere anche con l'uso di armi nucleari tattiche, come previsto dalla dottrina russa sulla deterrenza.