L’esercito d’Israele ha annunciato nella serata di oggi, venerdì, di aver intensificato “in modo molto significativo” i suoi attacchi sulla Striscia di Gaza.
Il nord della Striscia è sottoposto nelle ultime ore a intensi bombardamenti. Ma anche le forze di terra stanno aumentando le loro incursioni all’interno della Striscia. “Continueremo a colpire dentro e intorno alla città di Gaza”, ha affermato stasera in televisione il portavoce dell’esercito Daniel Hagari, reiterando l’appello ai residenti palestinesi di spostarsi verso il sud della Striscia.
Lo stesso portavoce militare ha aggiunto che le forze israeliane “al confine settentrionale sono in massima allerta”, sottolineando che “ci stiamo preparando per difenderci su tutti i fronti”. Intanto nella Striscia, a seguito dei bombardamenti, le connessioni Internet e le reti di comunicazione mobile risultano interrotte, segnalano i media locali.
Per parte sua Hamas riferisce di accesi scontri fra i suoi miliziani e le truppe dello Stato ebraico. “Stiamo affrontando incursioni di terra israeliane a Beit Hanun” (nel nord della Striscia) “e ed Al-Bureji” (nel centro). “Sono in corso violenti combattimenti”, ha dichiarato in una nota l’ala militare del movimento radicale palestinese.
La strategia dell'esercito israeliano
Telegiornale 27.10.2023, 20:32
La risoluzione ONU per la “tregua umanitaria”
Gli Stati Uniti hanno fatto sapere, in serata, di appoggiare l’idea delle “pause umanitarie” per consentire l’ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza americana, John Kirby, in un incontro con la stampa. Si tratta di una richiesta avanzata giovedì dai leader dell’Unione europea, per “un accesso umanitario continuo, rapido, sicuro e senza ostacoli”.
Nel frattempo in serata a New York l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la bozza di risoluzione che chiede una “tregua umanitaria” a Gaza. Il documento, presentato dalla Giordania a nome degli Stati arabi, ha ottenuto la necessaria maggioranza dei due terzi dei Paesi membri presenti (il risultato è stato di 120 voti a favore, 14 contrari - tra cui USA e Israele - e 45 astenuti).
La risoluzione condanna inoltre tutte le violenze contro i civili israeliani e palestinesi, chiede il rilascio immediato di tutti i civili tenuti in ostaggio e il libero accesso umanitario nella Striscia. Si tratta tuttavia di una decisione che non è vincolante, ma simbolica. Il documento in questione condanna tutti gli atti di violenza diretti contro civili, senza però menzionare Hamas. L’ambasciatore israeliano all’ONU Gilad Erdan ha quindi denunciato il voto dell’Assemblea generale come “un’infamia”, parlando di “un giorno buio per le Nazioni Unite e per l’umanità”. Erdan ha quindi assicurato che Israele continuerà a usare “ogni mezzo” a sua disposizione per “liberare il mondo dal male che Hamas rappresenta” e “riportare a casa gli ostaggi”.
Situazione drammatica a Gaza
Telegiornale 27.10.2023, 12:42