Le autorità russe hanno annunciato l'apertura di un'indagine per determinare se le popolazioni dell'Ucraina sud-orientale sono state vittima di genocidio. Stando a Mosca, infatti, l'uso delle armi pesanti da parte delle forze di Kiev ha provocato la morte di almeno 2'500 civili nelle regioni separatiste.
Persone non identificate hanno dato ordini destinati sia alla guardia nazionale che a milizie ultranazionaliste affinché annientassero i russofoni, a detta del comitato d'inchiesta.
La tregua in vigore nell'area intanto traballa: in queste ore a Donetsk scontri sporadici hanno fatto una dozzina di morti. Duecento chilometri più in là, a Kharkiv, è invece andata in scena una guerra simbolica con l'abbattimento della statua di Lenin, la più grande di tutto il paese.
AFP/ANSA/dg