Joe Biden conquisterà la Casa Bianca con 306 grandi elettori, contro i 232 di Donald Trump, mentre la soglia per essere eletti si fissa a 270. Sono queste le proiezioni di diversi media statunitensi (CNN, NBC, ABC e CBS) che oggi, venerdì, hanno "chiamato" il vincitore nei due Stati che erano ancora giudicati in bilico: i 15 elettori del North Carolina vanno a Trump, i 16 della Georgia (che non era "blu" da 28 anni) sono invece aggiudicati a Biden. 306 a 232 era stato anche il risultato quattro anni fa, allora a favore del magnate repubblicano contro Hillary Clinton.
Il candidato democratico ha un vantaggio nettissimo nel voto popolare, che però non determina il presidente: il divario è di 5,3 milioni di schede, pari a 3,4 punti percentuali. Il suo 50,8% supera di misura quanto fatto registrare da Ronald Reagan contro Jimmy Carter nel 1980.
Anche l'Arizona a Biden
Telegiornale 13.11.2020, 21:00
Trump si rifiuta per il momento di riconoscere la sconfitta, a 10 giorni dal voto, dopo il quale ha denunciato massicci brogli a suo sfavore, ma senza aver portato alcuna prova a sostegno della sua tesi. La sua amministrazione finora ha non solo ostacolato la transizione, ma continua a ostentare sicurezza anche sul fatto che le azioni legali intentate possano sovvertire il risultato delle urne: a Fox Business, che le chiedeva se Trump andrà alla cerimonia di giuramento di Biden, la portavoce della Casa Bianca Kayleigh McEnany ha risposto oggi che "il 20 gennaio Trump inizierà il suo secondo mandato".
Le possibilità di rovesciare le sorti dell'elezione si assottigliano però per Trump, i cui avvocati hanno visto respinta un'azione contro la certificazione dei voti di Detroit in Michigan (dove il margine di Biden è ampissimo, quasi 150'000 schede, pari a oltre due punti e mezzo) e ne hanno abbandonata un'altra in Arizona, dove le schede contestate nella contea di Maricopa non sarebbe comunque bastate per rimontare. La Pennsylvania ha inoltre escluso un riconteggio, dato che la differenza fra i due candidati supera ampiamente lo 0,5% dei voti totali previsto dalla legge (è quasi il doppio, 61'000 preferenze in tutto a spoglio quasi concluso). Parlando della situazione pandemica nel giardino delle rose della Casa Bianca, d'altra parte, per la prima volta Trump stesso ha lasciato trapelare qualche dubbio sul suo successo, racchiuso nella frase "il tempo dirà quale sarà il prossimo Governo (...) ma questo non deciderà nessun lockdown nazionale".
La scadenza entro la quale ogni Stato deve certificare il proprio risultato è quella dell'8 dicembre. Il 14 i grandi elettori formalizzeranno la scelta del prossimo presidente.