La giornalista di al-Jazeera Shireen Abu Akleh, una delle più note reporter dell'emittente in lingua araba, è stata uccisa mercoledì mattina mentre raccontava gli scontri in Cisgiordania. Secondo il Ministero della sanità palestinese e la stessa al-Jazeera, la donna è stata vittima del fuoco israeliano.
Shireen Abu Akleh è stata colpita mentre si trovava nella città di Jenin, nella Cisgiordania settentrionale. Nel video dell'incidente, si vede la giornalista indossare il giubbotto antiproiettili con la scritta "Press" ben visibile. Un altro giornalista palestinese è stato ferito alla schiena.
In un comunicato stampa, l'emittente televisiva con sede a Doha afferma che la donna è stata uccisa "a sangue freddo" e "intenzionalmente" dai soldati israeliani. Le autorità qatariote affermano che Shireen Abu Akleh è stata uccisa da un proiettile sparato in faccia.
La donna aveva una cinquantina di anni e al momento dell'uccisione indossava in giubbotto con la scritta "Press"
L'esercito israeliano, per adesso, si è limitato a far sapere di stare indagando sulla morte della donna, evocando la possibilità che sia stata colpita dal fuoco palestinese, poiché a Jenin a "c'è stato un massiccio fuoco di decine di palestinesi armati contro i soldati". Una tesi successivamente sostenuta anche dal primo ministro, Naftali Bennet: "Secondo le informazioni che abbiamo raccolto, è probabile che i palestinesi armati, che hanno aperto il fuoco indiscriminatamente, siano responsabili della morte triste della giornalista", ha dichiarato.