Gli aborigeni non entrano nella Costituzione

In Australia è stato bocciato il referendum (58,1% dei voti contro il 41,9%) che aveva quale obiettivo il riconoscimento dei popoli indigeni nella Costituzione. Il primo ministro di centrosinistra Anthony Albanese aveva affermato che se fosse stato accettato, si sarebbe posto fine “a 200 anni di promesse non mantenute, di tradimenti e di false partenze”. Ma così non è andata ed è un duro colpo anche per il Governo di Albanese.

Gli indigeni nel paese rappresentano il 3,8% dei 26 milioni di abitanti. Hanno gli stessi diritti degli australiani, ma appartengono generalmente alla fascia più bassa della popolazione, con redditi al di sotto della media e maggiori barriere di accesso all’istruzione.

L’approvazione del referendum avrebbe permesso la creazione di un organo rappresentativo capace di valutare le leggi che riguardano gli aborigeni. Per i sostenitori della sua bocciatura, la riforma non rappresentava altro che un nuovo tassello burocratico che permetteva privilegi speciali a queste popolazioni, che vivono in quelle terre da oltre 60’000 anni.