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La BCE annuncia un ulteriore taglio dei tassi di interesse

Preoccupa la crescita dell’eurozona, che si è arrestata - PIL di Germania e Francia in calo - Italia a crescita zero

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RG 07.00 del 30.01.2025 Il servizio di Marzio Minoli sulla decisione della FED

RSI Info 30.01.2025, 15:56

  • EPA/BORIS ROESSLER
Di: ATS/AFP/M. Ang. 

Giovedì la Banca centrale europea (BCE) ha annunciato un ulteriore taglio dei tassi di interesse, che dovrebbe contribuire a sostenere la crescita fiacca dell’Eurozona, anche se le incertezze sulle future politiche del presidente statunitense Donald Trump complicano il suo compito.

Il tasso di deposito di riferimento è sceso di 0,25 punti percentuali al 2,75%, come previsto dalla maggior parte degli economisti. Si tratta del quinto calo del costo del denaro da giugno e del quarto consecutivo.

I picchi dei tassi di interesse visti nel 2023, decisi all’epoca per contrastare l’alta inflazione dovuta all’impennata dei prezzi dell’energia e alla ripresa post-Covid 19, appartengono ormai al passato. “Il processo di disinflazione è in corso nell’Eurozona”, si legge in un comunicato della BCE. La Banca centrale europea prevede che l’inflazione tornerà al suo obiettivo del 2% entro la fine dell’anno.

Preoccupa la crescita dell’eurozona, che si è arrestata

La crescita dell’eurozona si è arrestata alla fine del 2024, a causa delle scarse performance di Germania e Francia, le due maggiori economie del blocco, frenate dall’instabilità politica e dalle sfide strutturali. Il prodotto interno lordo dei 20 Paesi che condividono la moneta unica si è fermato nel quarto trimestre, invariato rispetto al trimestre precedente, secondo i dati pubblicati giovedì da Eurostat. Si tratta di un netto rallentamento rispetto all’aumento dello 0,4% del terzo trimestre, che all’epoca aveva sorpreso gli analisti. Questa volta gli esperti di Bloomberg e Factset sono rimasti delusi. Si aspettavano una crescita dello 0,1% per la zona euro nell’ultimo trimestre.

Nell’insieme del 2024, il prodotto interno lordo (PIL) dell’eurozona è cresciuto quindi solo dello 0,7% rispetto al 2023, dopo lo 0,4% dell’anno precedente, confermando la stagnazione di un’Europa che è rimasta indietro rispetto a Cina e Stati Uniti.

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RG 07.00 del 30.01.2025 Il servizio di Marzio Minoli sulla decisione della FED

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Per l’UE nel suo complesso, la performance è appena migliore, con una crescita per il 2024 dello 0,8%, 0,1 punti in meno rispetto a quanto previsto dalla Commissione europea nelle sue ultime previsioni pubblicate a novembre.

“La stagnazione del quarto trimestre conferma la nostra opinione che le prospettive economiche dell’eurozona sono peggiori di quanto molti pensino”, ha commentato Jack Allen-Reynolds di Capital Economics. A suo avviso, ciò dovrebbe “indurre la BCE a tagliare i tassi di interesse quest’anno più di quanto il mercato preveda”.

L’Europa, e la Germania in particolare, sta sopportando il peso dell’aumento dei prezzi dell’energia, in particolare del gas, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022. Le industrie chimiche, siderurgiche e automobilistiche stanno delocalizzando e perdendo posti di lavoro.

La svolta pro-business dell’UE

In una tabella di marcia quinquennale presentata mercoledì dalla presidente Ursula von der Leyen, l’esecutivo europeo ha promesso una svolta a favore delle imprese, compresa una riduzione degli oneri amministrativi per le aziende. Le misure proposte si basano in gran parte sulle raccomandazioni dell’ex primo ministro italiano Mario Draghi. “Ma la grande domanda è quanto Ursula von der Leyen riuscirà ad attuarle”, afferma l’economista Bert Colijn della ING Bank. “Se ci riuscirà, le prospettive economiche a medio termine non potranno che rafforzarsi”.

In Europa, le differenze nazionali sono molto marcate

C’è un abisso tra la spettacolare performance della Spagna, il cui PIL è cresciuto del 3,2% lo scorso anno e la Germania (-0,2%), che è in recessione per il secondo anno consecutivo. Tra le due, la Francia, favorita dai Giochi Olimpici estivi, ha registrato una crescita dell’1,1% nel 2024, facendo leggermente meglio dell’Italia (0,5%). Solo nell’ultimo trimestre, tuttavia, il PIL francese è sceso dello 0,1% su base trimestrale, raggiungendo la Germania in territorio negativo. Questa sottoperformance si aggiunge a quella dell’Italia, che ha registrato due trimestri consecutivi di crescita zero.

La Francia, senza una chiara maggioranza in parlamento, sta lottando per adottare un bilancio per il 2025 e rimane sotto la minaccia di una nuova censura del governo. La Germania, che sta conducendo una campagna elettorale per le elezioni politiche anticipate del 23 febbraio, sta registrando un’impennata dei consensi dell’estrema destra e probabilmente dovrà attendere l’estate per l’arrivo di un nuovo esecutivo.

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