Israele ha interrotto giovedì qualsiasi contatto con il principale distributore di aiuti umanitari in Cisgiordania e a Gaza da oltre 70 anni, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, l’UNRWA. Alla base del divieto, l’accusa dello Stato Ebraico di sostenere Hamas, il gruppo militante con cui è in guerra dall’ottobre del 2023.
Il bando di Israele avrà fin da subito conseguenze drastiche per l’operato dell’agenzia. “Israele svolgeva il ruolo di intermediario nella consegna di forniture” nei territori interessati, spiega ai microfoni del Radiogiornale Jalal Al Husseini, ricercatore dell’Istituto francese del Vicino Oriente ad Amman. “Per l’UNRWA sarà molto difficile operare nei territori occupati e impossibile a Gerusalemme Est”.
Per parte sua, l’agenzia non ha molti strumenti per contrastare il volere di Tel Aviv. “In passato ricorreva alla minaccia”, paventando la fine “della stabilità regionale” sostenuta dalla sua presenza. Ora “l’UNRWA conta sulle Nazioni Unite, i Paesi donatori e la comunità internazionale per esercitare pressioni”.
Trovare alternative all’agenzia ONU non è facile. “Attualmente siamo in una situazione cieca in cui non sappiamo cosa stia succedendo: l’UNRWA ha oltre 70 anni di esperienza in questo campo e non può essere sostituita dall’oggi al domani”.
Il bando di Israele
Lo scorso ottobre il Parlamento israeliano ha approvato due leggi atte a contrastare l’operato dell’UNRWA sul suolo israeliano.
Tra le principali mansioni dell’agenzia, vi è quella di rifornire la popolazione palestinese a Gaza e in Cisgiordania con cibo, acqua e scorte mediche. Fornisce inoltre riparo ed assistenza.
Tel Aviv accusa l’agenzia di sostenere Hamas e di impiegare i suoi membri nel gruppo palestinese. Ha inoltre affermato che 18 dei suoi dipendenti hanno partecipato all’attacco del 7 ottobre 2023; un fatto parzialmente confermato dall’ONU, che ha scoperto la partecipazione all’attacco di almeno nove membri. Secondo un’indagine del New York Times, una ventina di membri di Hamas e della Jihad islamica lavorano nelle scuole gestite dall’agenzia.
Delle due leggi approvate dalla Knesset, una vieta tutte le attività dell’UNRWA sul territorio israeliano. Questo vale esplicitamente per Gerusalemme Est, annessa da Tel Aviv dopo la guerra dei sei giorni (1967). Questa legge non vieta direttamente l’operato dell’agenzia a Gaza o in Cisgiordania, ma lo limita fortemente; poiché i soccorsi non potranno più sfruttare il territorio israeliano per entrare in queste regioni.
La seconda legge vieta invece qualsiasi contatto tra i funzionari israeliani (come il COGAT, il coordinatore dell’attività governative nei territori, principale intermediario fra le parti) e gli agenti dell’UNRWA.