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Gli hacker russi contro Putin

"La cyber guerra è stata lanciata da Anonymous alla Russia, ma per ora la riposta del Cremlino sembra tiepida". Intervista all’esperto Federico Varese

  • 4 marzo 2022, 22:06
  • 20 novembre, 18:32
03:58

La guerra tra Russia e Ucraina è anche cibernetica

Telegiornale 04.03.2022, 21:00

Di: MP 

La Guerra tra Ucraina e Russia passa anche dal web. Il gruppo di hacker Anonymous la settimana scorsa ha dichiarato guerra direttamente contro Vladmir Putin. Molti gli attacchi effettuati. Ad esempio, in questi giorni sono stati bloccati i treni in Bielorussia, è stato hackerato il sistema spaziale russo (attacco smentito dal Cremlino), e anche le pagine del governo. Ma la guerra cybernetica tra i due paesi è iniziata molto prima di quella sul campo.

“Si sono anni che si combatte, almeno dal 2014. I russi di solito hanno settori dell’esercito che fanno questo ma non come i cinesi che sono centralizzati completamente”. Ci spiega Federico Varese, criminologo all’Università di Oxford. “Il mondo del cybercrimine russo invece è molto più ampio. Il Cremlino, infatti, arruola all’esterno questi hacker che però sono di fatto indipendenti, anche per non incappare in sanzioni.”

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La guerra informatica alla Russia non è un fenomeno nuovo.

  • archivio Keystone

I gruppi ucraini si sono organizzati soprattutto da quando la Russia ha iniziato il conflitto in Donbass ma ora sono in seria difficoltà a causa della guerra. “Sì sono sotto forte pressione perché molti di questi giovani hacker sono costretti a combattere o sono scappati.” Ci spiega Varese.

Ma le difficoltà non sembrano solo coinvolgere Kiev, infatti anche Mosca sembra avere problemi. “È interessante notare che alcuni gruppi criminali russi all’inizio dell’invasione sembravano essere favorevoli e hanno detto che avrebbero lanciato attacchi DDOS contro l’Occidente in realtà si sono poi tirati indietro. In un secondo messaggio il gruppo Conti ha sostenuto di non appoggiare il conflitto e di rimanere neutrale. Per ora”.

Secondo Varese il tema di fondo è capire fino a che punto questa invasione ha un appoggio nella popolazione russa che sembra essere basso, tanto che pare passo anche nel mondo criminale. C’è comunque il rischio di una forte escalation, però bisognerà vedere fino a che punto potremo arrivare a quella fase. Perché al momento non vedo grossi attacchi da parte dei russi.”

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