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Gli ucraini si preparano a combattere

I corsi della Difesa Territoriale sono frequentatissimi – Uomini e donne dedicano il weekend a imparare a usare il kalashnikov e a riconoscere le mine

  • 30 gennaio 2022, 19:30
  • 20 novembre, 18:44
02:36

SEIDISERA 18.00 del 30.01.22: il reportage da Charkiv di Paola Nurnberg

RSI Info 30.01.2022, 19:30

  • RSI/Paola Nurnberg

Dall'inviata RSI in Ucraina, Paola Nurnberg

La mobilitazione del popolo ucraino a difesa del paese è notevole soprattutto nelle tante adesioni ai corsi di addestramento dal settore della Difesa Territoriale, un corpo che raccoglie riservisti e civili, molti dei quali con un lavoro, ma disposti a trascorrere il fine settimana a imparare come si monta e si smonta un kalashnikov. Le richieste sono state così tante, soprattutto nelle ultime settimane, che per un po' si è dovuto sospenderle, come spiegano gli ufficiali dell'esercito.

Voglio essere pronta

Yulia

Il cappotto grigio impaccia un po' i movimenti, ma lo sguardo resta fisso sui movimenti del soldato che accanto, con pazienza, fa vedere a una donna bionda come si maneggia un fucile d'assalto. Lei lo segue con attenzione, a tratti riescono a essere così coordinati che i loro movimenti sembrano un balletto. Le chiedo se sia la prima volta per lei. "Trent'anni fa avevamo fatto un addestramento così a scuola, questa per me è la seconda volta", risponde. Yulia, si chiama così, imbraccia il kalashnikov. "Non ha paura?", le chiedo. "Sono di Luhansk, la città occupata, ho già visto di tutto, per questo voglio essere pronta".

Addestramento a Charkiv

Qui, alla periferia di Charkiv, il weekend diventa un momento di addestramento per i civili e i riservisti che vogliono far parte della Difesa Territoriale, un corpo pronto ad affiancare i soldati in caso di guerra. Ci sono uomini e donne di tutte le età, seguono corsi veloci per sapere come riconoscere le mine, le trappole e come usare armi ed esplosivi.

Dmitro è un geologo, si è unito al battaglione della Difesa Territoriale perché ci crede dato che per farlo riceve solo uno stipendio simbolico. "Avevo già combattuto in passato e ora ho siglato un contratto con l'esercito", racconta, quindi potrebbe essere chiamato in qualunque momento.

Le richieste sono state talmente tante nelle ultime settimane che per un po' è stato necessario sospenderle, spiega il generale maggiore a capo della Difesa Territoriale di questa città. "Questo mese abbiamo avuto molte più domande di adesione ma prima di accoglierle i candidati devono sostenere dei colloqui, dobbiamo valutare le loro abilità, verificare se siano arruolabili, se abbiano referenze positive, ma valutiamo anche le loro motivazioni e questo ovviamente richiede del tempo".

Forte patriottismo

Motivazioni che hanno soprattutto una spiegazione: un forte patriottismo, parola che ricorre ogni volta che si parla con loro. Come spiega bene un soldato che ha lasciato il suo lavoro per essere al servizio del suo paese. "Questa è la mia patria, la devo proteggere. Mi sono unito ai militari per combattere la crescente minaccia di un'altra invasione della Russia, che ha già occupato i nostri territori".

Una volta ero soldato, oggi sono qui come prete

Yuri

Nella giornata di addestramento compare anche un religioso ortodosso, Yuri, che indossa la casacca militare sull’abito talare. "Una volta ero soldato, oggi sono qui come prete. Credo che la nazione debba potersi difendere da sola e non essere subordinata ad altri, perciò è positivo che tutte queste persone facciano parte del programma di Difesa Territoriale". "Ma non dovrebbe essere un uomo di pace?", gli chiedo. "Anche i militari hanno bisogno di pace" è la sua risposta.

Un ragazzo al fianco degli adulti, non vedere l'ora di diventare un militare

Maxim ha dodici anni, pronuncia il suo nome in inglese – qui non lo parla quasi nessuno - e come gli adulti, anche lui ha passato la mattinata a rimontare le parti di un kalashnikov sotto lo sguardo orgoglioso di sua madre che, in divisa, di lui dice: "Non vede l’ora di diventare un militare, come mio marito".

L’Ucraina non è pronta a una lunga guerra

I volontari della Difesa Territoriale si preparano a difendere l'Ucraina

Il paese però non è pronto per una guerra vera e soprattutto lunga. Non ci sono rifugi, ospedali e strutture in grado di accogliere un alto numero di feriti. Vengono però distribuiti degli opuscoli che spiegano come comportarsi in caso di attacco, restando in casa, col nastro adesivo sui vetri, cuscini dietro le porte e candele o pile per avere luce se l’elettricità dovesse saltare.

I reportage della inviata RSI in Ucraina:

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