Guterres: “Gaza cimitero per bambini”. Israele: “Vergognati”

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha definito Gaza un cimitero per bambini, tornando a chiedere con urgenza un cessate il fuoco nell’enclave dove la conta dei morti ha superato i 10’000, tra cui oltre 4’000 minori. Numeri mai raggiunti nei 75 anni dell’esistenza dello stato di Israele, pure costellati da numerosi conflitti e violenze.

“Vergognati!”, ha risposto il ministro degli esteri israeliano Eli Cohen a Guterres. “Più di 30 minori - tra cui un neonato di 9 mesi, ma anche bambini e ragazzini che hanno assistito alle uccisioni a sangue freddo dei loro genitori - sono trattenuti nella Striscia di Gaza contro il loro volere. E’ Hamas il problema a Gaza, non gli atti di Israele”.

Per la prima volta però anche un portavoce del Pentagono, il generale Pat Ryder ha parlato di migliaia di vittime civili. E sempre dagli Stati Uniti il presidente Joe Biden - sotto crescente pressione della sua opinione pubblica perché forzi la mano a Israele - ha evocato in una telefonata con il premier Benjamin Netanyahu la possibilità di pause tattiche per fornire ai civili l’opportunità di lasciare in sicurezza il teatro delle operazioni.

Nethanyahu, che in precedenza aveva escluso ogni pausa, sarebbe ora più possibilista, ma ha anche ribadito che la speranza per Gaza arriverà “quando avremo distrutto Hamas”.

Il segretario di Stato americano Anthony Blinken ha proseguito la sua missione regionale con colloqui in Turchia, mentre in Israele si è recato il direttore della CIA William Burns

Intanto l’esercito ha tagliato la parte nord di Gaza, dove si stima si trovino centinaia di migliaia di persone, dal resto della striscia e l’ha bombardata con attacchi aerei che sembrano la preparazione dell’intervento di terra. L’ospedale Al Shifa è stato colpito lunedì mattina; l’ospedale Al Quds ha riserve di carburante solo per 48 ore, stando a quanto comunicato dal ministero della sanità di Gaza, controllato da Hamas.

A Gerusalemme, davanti al muro del pianto, 1’400 candele sono state accese durante una cerimonia in presenza dei familiari delle vittime del 7 ottobre. “Israele conduce la battaglia della civiltà contro la barbarie, è una battaglia mondiale” ha detto Netanyahu, alla presenza di ambasciatori stranieri.

Israele ha ammesso la morte di almeno 30 soldati. Le vittime israeliane dall’inizio del conflitto sono almeno 1’400, di cui 1’200 uccise nell’attacco del 7 ottobre.

Due poliziotte sono state accoltellate a Gerusalemme est da un palestinese di sedici anni ucciso nella reazione della polizia. Una delle due agenti, di 20 anni, è morta poco dopo per le ferite riportate.

Nei territori occupati della Cisgiordania più di 150 palestinesi sono stati uccisi dai coloni o da soldati israeliani.

La situazione rimane molto tesa anche nel sud del Libano, dove Hezbollah ha annunciato di avere tirato oggi 16 razzi su Israele. Dal 7 ottobre sono 83 i morti in Libano, di cui almeno 11 civili. Hezbollah ha ammesso la morte di 61 militanti. Gli attacchi dal Libano hanno uccio in Israele 6 soldati e 2 civili.