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La diplomazia non si ferma ma a Gaza si continua a morire

Il segretario di Stato americano Blinken vede il suo omologo turco e l’UE pensa al “dopoguerra” e stanzia altri 25 milioni di aiuti - Hamas: “10’000 morti”

  • 6 novembre 2023, 14:54
  • 6 novembre 2023, 15:16
Il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan

Il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan lunedì ad Ankara

  • Keystone
Di: AFP/ATS/EnCa

Mentre non si fermano i combattimenti con lanci di missili e azioni offensive sul terreno nella Striscia di Gaza, oggi, lunedì, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha incontrato il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ad Ankara per discutere della situazione a Gaza e del conflitto tra Israele e Palestina.

Al termine dell’incontro, il capo della diplomazia americana ha affermato che “si sta lavorando su tutti i fronti per definire delle pause umanitarie” a Gaza ma “servono anche progressi sugli ostaggi, una cosa che ovviamente sta particolarmente a cuore a Israele”. Blinken ha poi precisato che ci si sta “impegnando nell’ottica dell’assistenza umanitaria ma anche al rilascio degli ostaggi. Sono convinto che possiamo fare ancora molto e che ci sono delle speranze per il rilascio”. Non c’è stato, perciò, come era previsto, un incontro tra l’alto funzionario statunitense e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

Blinken in Turchia

Telegiornale 06.11.2023, 12:42

Dal canto suo, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sostiene che l’UE deve svolgere un ruolo cardine su un futuro di pace in Medio Oriente e offre “alcune possibili idee” da attuare una volta che si sarà terminato il conflitto. “Gaza non può essere un paradiso per i terroristi e Hamas non può ricostruire la sua base nella Striscia”, ha sostenuto l’ex ministra tedesca. Ecco allora evocata la possibilità di una “missione di pace internazionale sotto l’egida dell’ONU”.

Inoltre, secondo Ursula von der Leyen, ci deve essere poi solo “un’autorità palestinese” a governare uno Stato palestinese, come pure (nel contempo) le forze israeliane “non possono stare a Gaza, non ci deve essere espulsione dei palestinesi dalla Striscia e il blocco deve terminare”.

Sempre lunedì e dopo il colloquio con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, la von der Leyen ha inoltre annunciato che Bruxelles ha deciso di aumentare di altri 25 milioni di euro i suoi aiuti umanitari a Gaza, portandoli così a oltre 75 milioni di euro. La presidente della Commissione europea ha rimarcato la volontà di mantenere “una stretta collaborazione con l’ONU per garantire che tali aiuti raggiungano coloro che ne hanno bisogno nella Striscia di Gaza”.

E se la diplomazia continua a operare febbrilmente su più fronti, a Gaza ha superato ormai le 10’000 unità il bilancio delle vittime da quando Israele ha iniziato a colpire la Striscia, come rappresaglia agli attacchi del 7 ottobre compiuti dai militanti di Hamas. Lo ha riferito il Ministero della Sanità di Hamas lunedì.

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