L’operazione di terra avviata dall’esercito israeliano nella Striscia di Gaza continua. Lo ha detto un portavoce militare secondo cui nelle ultime ore “i soldati hanno ucciso decine di terroristi e distrutto infrastrutture di Hamas”. Il movimento delle truppe, che nella notte tra venerdì e sabato hanno compiuto diversi raid, è accompagnato da intensi bombardamenti. Oltre all’ambulanza vicino all’ospedale Al-Shifa, è stata colpita anche una scuola nel nord di Gaza trasformata in un campo improvvisato per sfollati. I morti, stando al il ministero della salute della Striscia, controllato da Hamas, sono almeno 20. Decine i feriti. L’aviazione sabato mattina nel campo profughi di al-Shati ha colpito con un missile anche l’abitazione di Ismail Haniyeh, il capo dell’ufficio politico di Hamas, che dal 2019 è in Qatar.
In una nota il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres si è detto “inorridito dall’attacco riportato a Gaza contro un convoglio di ambulanze. Le immagini dei corpi sparsi sulla strada fuori dall’ospedale sono strazianti”, ha affermato aggiungendo che il conflitto “deve finire”.
Due terzi delle vittime sono donne e bambini
In una nota congiunta il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF), l’Agenzia per i rifugiati palestinesi (UNRWA), l’Agenzia delle Nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva (UNFPA) e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sottolineano che “al 3 novembre, secondo i dati del Ministero della Sanità, nella Striscia di Gaza sono stati uccisi 2’326 donne e 3’760 bambini, pari al 67% di tutte le vittime, mentre altre migliaia sono rimaste ferite. Ciò significa che ogni giorno vengono uccisi o feriti 420 bambini, alcuni dei quali hanno solo pochi mesi”, riportano le agenzie ONU.
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Il portavoce dell’esercito israeliano ha affermato che venerdì “ci sono stati numerosi tentativi di attacchi ai soldati dai tunnel e dai compound militari nel nord della Striscia”. Secondo fonti palestinesi attacchi sono stati compiuti anche nel sud.
La Mezzaluna rossa palestinese si è appellata alla comunità internazionale affinché intervenga per proteggere i civili e le squadre mediche dagli attacchi israeliani che, dal 7 ottobre, hanno ucciso quattro membri del personale delle ambulanze, ferito 21 tra dipendenti e volontari, e danneggiato otto mezzi di pronto intervento. “Prendere di mira deliberatamente il personale medico costituisce una grave violazione delle Convenzioni di Ginevra e un crimine di guerra” ha sottolineato l’organizzazione tramite X. La dichiarazione arriva dopo che Israele ha ammesso di aver preso di mira un’ambulanza affermando di averla colpita perché era utilizzata dall’organizzazione palestinese.
La tesi è stata avvalorata da una fonte statunitense citata dai media israeliani secondo la quale “Hamas ha cercato di far uscire con le ambulanze i suoi combattenti da Gaza via Rafah, rallentando così gli sforzi per evacuare gli stranieri. Ha fornito all’Egitto e agli USA una lista di persone ferite gravemente che volevano far evacuare insieme a centinaia di stranieri in attesa di uscire”. I servizi dei due paesi hanno però scoperto che “un terzo dei nomi erano combattenti, nessuno dei quali figurava tra i 76 palestinesi feriti e alla fine evacuati”.
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