“La nostra battaglia è pienamente legittima, dal punto di vista legale e religioso, contro l’occupante sionista”: lo ha detto il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, in un discorso pronunciato da una località non meglio precisata e trasmesso in diretta dalla tv.
Il discorso è stato organizzato in occasione della ‘Festa dei martiri caduti sulla via di Gerusalemme’, in riferimento ai circa 60 combattenti di Hezbollah uccisi dall’8 ottobre a oggi negli scontri con l’esercito israeliano nel sud del Libano.
Le vittime di Gaza sono “tutti martiri, si stanno muovendo verso un altro mondo enunciato dai profeti, ora sono lì dove non ci sono dittature e non ci sono sionisti”, ha detto il leader di Hezbollah. “Il nostro dovere è dare tutto, credere in questa chiamata, siamo pronti al sacrificio, a dare tutto”, ha aggiunto Hassan Nasrallah.
“La sofferenza del popolo palestinese - ha detto ancora il leader del “Partito di Dio” libanese - in questi decenni è stata grande, soprattutto ora che “in Israele “c’è un governo di destra che sta violando i diritti umani”.
Per il leader degli Hezbollah prima del 7 ottobre “sul fronte palestinese vi erano quattro questioni urgenti”. “Le migliaia di prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane; la questione della moschea di al Aqsa a Gerusalemme; l’assedio di Gaza per quasi vent’anni; i pericoli che incombono sulla Cisgiordania, compresi gli insediamenti israeliani, le uccisioni e gli arresti quotidiani. Tutti questi problemi - ha detto Nasrallah - erano pressanti per i palestinesi e la loro resistenza prima del 7 ottobre”.
Le televisioni israeliane non hanno trasmesso il discorso in diretta del capo degli Hezbollah libanesi Hassan Nasrallah perché viene visto come un elemento di guerra psicologica. Lo riferiscono i media israeliani.
Gaza: anche sette svizzeri lasciano la striscia
Telegiornale 02.11.2023, 20:30
Hezbollah, chi è Hassan Nasrallah
Telegiornale 03.11.2023, 20:28
Guerre, l'impatto dei social media
Telegiornale 03.11.2023, 20:28