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Gaza: Israele colpisce ambulanza, 13 morti

L’esercito israeliano: “Era usata da cellula di Hamas” - OMS “profondamente scioccata” - Superati i 9’200 morti, il 67% sono donne e minorenni

  • 3 novembre 2023, 21:51
  • 3 novembre 2023, 21:52
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Ospedale Al Shifa, Gaza, 3 novembre 2023

  • AFP
Di: AFP/Reuters/Ansa/AP/RSI Info

L’esercito israeliano ha confermato di avere colpito un’ambulanza davanti all’ospedale Al Chifa, il più grande dei 16 ancora operativi a Gaza (sui 35 strutture sanitarie della striscia). L’azione ha provocato l’uccisione di 13 persone e il ferimento di altre 26, ha affermato il portavoce del ministero della sanità di Gaza, controllato da Hamas, aggiungendo che il veicolo sta va per trasportare diversi feriti verso l’Egitto. L’esercito israeliano ha invece detto che il veicolo era utilizzato da “una cellula terrorista di Hamas”. Tsahal (l’esercito di Israele) accusa da tempo Hamas di condurre la guerra facendosi scudo degli ospedali, accusa che l’organizzazione respinge.

Il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Ghebreyesus si è detto “profondamene scioccato”. “Lo ripetiamo: pazienti, medici, siti e ambulanze devono essere in ogni momento protette. Sempre”. Secondo l’OMS l’ospedale di Al Chifa ha attualmente un tasso di occupazione di letti del 164%, perché molte altre strutture hanno dovuto fermarsi essendo state bombardate o trovandosi senza carburante per i generatori.

La guerra pesa su donne e bambini

Donne e bambini stanno sopportando in modo sproporzionato il peso dell’escalation militare, denunciano in una nota congiunta l’OMS, l’Unicef, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) e altre agenzie ONU. Al 3 novembre sono stati uccisi 2’326 donne e 3’760 minorenni, pari al 67% di tutte le vittime (oltre 9’200).

Si stima che ci siano 50’000 donne incinte nella striscia di Gaza e più di 180 parti al giorno, afferma la nota. Alcune donne sono state costrette a partorire in rifugi, per strada tra le macerie o in strutture sovraffollate dove il rischio di infezioni e complicazioni è in aumento.

Oltre un milione e mezzo di persone, ovvero circa il 70% dei 2 milioni di abitanti della striscia di Gaza, ha lasciato le proprie case, diretta principalmente verso sud. Anche alcuni campi profughi come quello di Shati, alla periferia della città ormai completamente assediata, hanno ricevuto l’ordine di evacuazione.

Aiuti svizzeri al Medio Oriente

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Netanyahu resiste alle pressioni USA

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto le crescenti pressioni USA per una pausa umanitaria che permetta di evacuare civili e fare entrare aiuti, ribadendo che non ci sarà tregua fino al rilascio dei circa 240 ostaggi. Il segretario di stato americano Antony Blinken si è recato a Tel Aviv per la terza volta in pochi giorni per perorare l’idea non tanto di un vero e proprio cessate il fuoco, quanto di brevi pause in settori specifici del teatro di guerra, allo scopo di consentire attività umanitarie.

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