Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres incontra oggi, giovedì, a Leopoli, nell’Ucraina occidentale, i presidenti ucraino Volodymyr Zelensky e turco Recep Tayyip Erdogan, al fine di esaminare la situazione nel Paese a quasi sei mesi dall'invasione da parte di Mosca e, più in dettaglio, il recente accordo sull'esportazione di cereali ucraini. Ma si parlerà anche "della necessità di trovare una soluzione politica al conflitto", ha affermato il portavoce dell'ONU Stephane Dujarric, per il quale "si parlerà anche della questione della centrale nucleare di Zaporizhia e degli altri siti atomici" nel Paese".
Guterres vedrà inoltre bilateralmente Zelensky e sempre stamane ha in programma di recarsi a Odessa, uno dei porti usati nell'ambito dell'accordo di esportazione di grano. Venerdì, si recherà in Turchia al fine di visitare a Istanbul il Centro di coordinamento congiunto (JCC) che è incaricato della supervisione dell'intesa.
Bombe russe sui palazzi, giorni tesi alla centrale atomica
Sul campo i combattimenti continuano e provocano nuove vittime civili, come a Kharkiv, seconda città dell'Ucraina, dove secondo le autorità locali un missile russo ha colpito mercoledì sera un edificio residenziale di tre piani provocando “un potente incendio. In questa fase, ci sono sette morti e diciassette feriti", ha detto Igor Terekhov, sindaco di Kharkiv. Zelensky aveva in precedenza denunciato un "attacco spregevole e cinico".
Kharkiv è stata colpita pure giovedì mattina: il secondo bombardamento russo ha ucciso una persona e ne ha ferite una ventina, tra cui due bimbi. Tra le persone uccise dai missili lanciati nelle ultime ore dai soldati del Cremlino sulla metropoli ucraina c'è pure la madre di Kateryna Tabashnyk, già medaglia d'oro nel salto in alto ai Campionati europei di atletica Juniores qualche anno fa.
Situata a una quarantina di chilometri dal confine russo, Kharkiv è da sei mesi bombardata senza sosta dall'esercito russo che non è mai riuscito a impossessarsene totalmente. Centinaia di civili sono stati uccisi in questa regione, secondo le autorità.
Sempre giovedì la situazione è tesa intorno alla centrale nucleare di Zaporizhia, la più grande d'Europa, occupata dall'inizio di marzo dall'esercito russo e presa di mira da ripetuti bombardamenti. Mosca e Kiev si sono accusate a vicenda di questi attacchi. I missili nelle ultime ore sono finiti vicino a un edificio di stoccaggio del materiale radioattivo e hanno causato lo spegnimento automatico di un reattore.
L'Ucraina deve prepararsi a "tutti gli scenari" vista la situazione, ha avvertito mercoledì il ministro dell'Interno di Kiev. "Nessuno poteva prevedere che le truppe russe avrebbero sparato ai reattori nucleari usando i carri armati. Si tratta di una cosa inaudita", ha accusato Denys Monastyrsky durante un viaggio a Zaporizhia, città a una cinquantina di chilometri in linea d'aria da questa installazione.
Dirigenti russi e filorussi in fuga dalla Crimea attaccata
Intanto dalla Crimea prosegue la fuga dei dirigenti e vertici militari russi e filorussi verso il territorio della Russia, impauriti dai recenti attacchi che hanno distrutto nel giro di una settimana varie basi aeree e depositi di munizioni e armamenti nella penisola. Una serie di esplosioni e incendi ha trasformato la Crimea occupata dai russi nel 2014 da una sicura base posteriore in un nuovo campo di battaglia, dimostrando sia la vulnerabilità russa, sia la capacità degli ucraini di colpire in profondità dietro le linee nemiche.
Nove aerei da guerra russi sono stati dichiarati distrutti in una base aerea in Crimea la scorsa settimana e martedì è esploso un deposito di munizioni nel territorio della penisola. Le autorità ucraine hanno smesso di rivendicare tali attacchi, mentre Mosca parla di "terrorismo", in modo da distogliere l'attenzione dalle pressanti richieste di vari Paesi di dichiarare la Russia uno Stato terrorista, come segnala l'ISW (Istituto per lo studio della guerra).