L’uragano Helene, sebbene retrocesso a tempesta dopo aver toccato terra venerdì mattina (ieri) sulla costa sud-orientale degli Stati Uniti e in fase di progressivo indebolimento, non cessa di mietere vittime. Sono infatti 45 le persone morte in cinque Stati USA a causa dell’uragano. Questo l’ultimo bilancio, ancora provvisorio, diffuso oggi, sabato, dalle autorità.
Da Tallahassee, in Florida, a Charlotte, in North Carolina, i forti venti e le piogge torrenziali hanno causato inondazioni improvvise, la caduta di alberi e il crollo di case. Sulla costa della Florida, i mari hanno causato estese inondazioni, con un innalzamento del livello delle acque fino a 6 metri in alcuni punti.
Almeno venti persone sono morte in South Carolina, quindici in Georgia, sette in Florida, una in Virginia e una in North Carolina, secondo un rapporto compilato dall’AFP sulla base delle dichiarazioni delle autorità locali.
Caduti molti alberi, come qui a Forest Acres in South Carolina
Milioni di persone sono private dell’approvvigionamento di elettricità e la pioggia con venti che hanno inizialmente raggiunto i 225 km/h ha provocato inondazioni, frane e cadute di alberi, oltre a spazzare via numerose abitazioni. Allagamenti “storici” e “catastrofici”, secondo il Centro nazionale degli uragani (NHC).
“La minaccia non è terminata”, secondo Deanne Criswell dell’agenzia federale incaricata della risposta alle catastrofi naturali. È scattata in particolare l’allerta per una possibile inondazione improvvisa nel centro di Atlanta.
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Notiziario 27.09.2024, 22:00
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RG 12.30 del 28.09.2024 - Il servizio di Cristiano Valli
RSI Info 28.09.2024, 12:48
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