L'ambasciatore statunitense presso l'Unione europea Gordon Sondland ha dichiarato di aver lavorato con Rudolph Giuliani su ordine del presidente statunitense Donald Trump per fare pressioni sull'Ucraina. Lo ha riferito durante la sua tanto attesa deposizione pubblica alla Camera dei rappresentanti nel corso dell'indagine per l'impeachment contro l'inquilino della Casa Bianca.
Impeachment, perché?
RSI - Fabio Dotti 31.10.2019, 20:48
Trump avrebbe ordinato di perseguire attraverso Giuliani il "quid pro quo", cioè uno scambio di favori, legando la visita del presidente ucraino alla Casa Bianca e gli aiuti a Kiev all'avvio delle indagini sui suoi rivali politici.
RG 08.00 del 20.11.2019 La diretta di Emiliano Bos
RSI Info 20.11.2019, 09:29
Contenuto audio
"Tutti erano al corrente, non c'era nessun segreto", ha proseguito Sondland, riferendosi agli ordini dati da Trump per fare pressioni. L'ambasciatore, chiamato in causa come fonte primaria da altri testimoni in precedenza, inoltre ha fatto il nome di molti alti funzionari della Casa Bianca e dell'amministrazione, a partire dal segretario di Stato Mike Pompeo e dal vicepresidente Mike Pence. L'ambasciatore si è detto convinto che queste condizioni "erano necessarie" anche per sbloccare quasi 400 milioni di dollari di aiuti militari all'Ucraina.
Gordon Sondland ha inoltre precisato che la sua testimonianza "non è stata perfetta" perché l'amministrazione di Donald Trump ha rifiutato di dargli accesso a calendari, tabulati telefonici e altri documenti del Dipartimento di Stato che, secondo lui, potrebbero averlo aiutato a rispondere con più precisione alle domande.
RG 08.00 del 21.11.2019 L'analisi di Emiliano Bos
RSI Info 21.11.2019, 09:35
Contenuto audio
Una testimonianza però colma di "non ricordo", "mi pare", "forse", "probabilmente" e poi incalzato dai repubblicani Sondland ha aggiunto testualmente che "in una telefonata Trump gli disse di non volere nulla dall’Ucraina".
RG 12.30 del 21.11.2019 Nessun quid pro quo, secondo Bob Barr, ex-deputato repubblicano che nel 1998 indossò i panni di procuratore nell’impeachment di Bill Clinton
RSI Info 21.11.2019, 13:49
Contenuto audio
Intanto, lo stesso Donald Trump lasciando la Casa Bianca ha affermato davanti ai giornalisti di non conoscere bene questo ambasciatore Sondland e citando le sue parole ha detto che "non c'è stato nessun quid pro quo", cioè nessuna richiesta di qualcosa in cambio di altro, ovvero quel favore che secondo i democratici invece è un abuso di potere e che ha portato all'impeachment. Per la Casa Bianca, la deposizione "scagiona completamente" Trump.
USA, impeachment, tocca a Sondland
Telegiornale 20.11.2019, 21:00
Il commento da Washington
Telegiornale 20.11.2019, 21:00