Le autorità statunitensi hanno deciso di combattere la proliferazione incontrollata dei cavalli selvaggi impiegando i detenuti come mandriani. Il programma prevede che i carcerati catturino e addestrino i quadrupedi per ottenere un duplice vantaggio: tenere sotto controllo il numero degli animali e diminuire, al tempo stesso, il rischio di recidiva di quanti devono pagare un debito con la giustizia.
Una volta pronti, i cavalli sono venduti alle guardie di frontiera, che li utilizzano per pattugliare le zone più impervie al confine con il Messico, spiega Randy Helm, responsabile del programma di addomesticamento dei cavalli selvaggi della prigione di Florence, in Arizona. Il programma, avviato nel 2012, ha impiegato finora 50 detenuti. Nessuno di loro, dichiara Helm, una volta rilasciato è stato arrestato di nuovo.
La proliferazione incontrollata dei cavalli selvaggi, sottollineano le autorità statunitensi, danneggia la flora delle zone più aride del Paese.
Red.MM/TG/M. Ang.