I leader iraniani coinvolti in incidenti aerei

L’ incidente di domenica, nel quale hanno perso la vita il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, e il ministro degli esteri Amir-Abdollahian non è certo il primo disastro aereo che coinvolge un dignitario iraniano.

Ventitré anni fa, il 17 maggio del 2001 un aereo con a bordo il ministro dei trasporti Rahman Dadman precipita a nord di Kashmar (Iran), nella provincia del Khorasan. Il ministro muore. Sul suo aereo viaggiavano altre 28 persone, tutte morte. Tra loro vi erano anche sette deputati in parlamento. L’aereo, scrivevano all’epoca i media, viaggiava con pessime condizioni meteorologiche. Si è schiantato in una zono molto boscosa.

Due ex presidenti iraniani sono invece sopravvissuti a un incidente aereo. Il primo in carica nell’era khomeinista, Abolhassan Banisadr, era rimasto coinvolto in due episodi nell’arco di neanche due mesi nell’estate del 1980 al confine con l’Iraq. Sulla vicenda aleggiarono moltissimi dubbi, ma il capo del Governo ne uscì praticamente illeso. Fu destituito l’anno dopo e costretto a fuggire in Francia.

Il 2 giugno del 2013 è invece toccato all’allora presidente Mahmoud Ahmadinejad. L’elicottero su cui viaggiava con alcuni funzionari dovette effettuare un atterraggio di emergenza dopo un “incidente” non meglio specificato.  Ahmadinejad stava andando a inaugurare tre progetti stradali nella provincia di Mazandaran. Il pilota riuscì comunque a far atterrare il velivolo in sicurezza in una zona montagnosa del nord dell’Iran. Nessuno rimase ferito.