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I sistemi che difendono i cieli ucraini

Per fronteggiare la strategia russa di bombardare centri abitati e infrastrutture sensibili civili, Kiev si è dotata di una contraerea variegata quanto efficiente

  • 26 dicembre 2022, 06:47
  • 20 novembre, 14:09
I sistemi antiaerei occidentali sono fondamentali contro i bombardamenti russi di obiettivi civili

I sistemi antiaerei occidentali sono fondamentali contro i bombardamenti russi di obiettivi civili

  • Twitter/@NATOpoRusski
Di: Enrico Campioni 

Dall’inizio dell’autunno, dopo diverse cocenti sconfitte sul campo di battaglia, la Russia ha posto in atto la strategia di attaccare i centri abitati e le infrastrutture sensibili, sempre civili, nel tentativo di piegare l’imprevista resistenza degli ucraini. Per bombardare città, villaggi, centrali elettriche e stazioni ferroviarie, i soldati mandati da Mosca hanno utilizzato missili di vario genere e droni, soprattutto di fabbricazione iraniana, causando morte e distruzione anche in queste ultime ore.

I sistemi antiaerei dovrebbero contribuire a evitare i massacri di civili come sabato a Kherson

I sistemi antiaerei dovrebbero contribuire a evitare i massacri di civili come sabato a Kherson

  • Twitter/@mhmck

Dopo due devastanti attacchi su Kiev – per la quale il Cremlino dichiarava incautamente a inizio conflitto che sarebbe stata conquistata in tre giorni – il 10 e il 17 ottobre, i russi hanno compiuto un pesante attacco su larga scala il 15 novembre, qualche giorno dopo aver perso il controllo di Kherson, l’unico capoluogo di regione che erano riusciti a occupare. Quel giorno oltre cento ordigni sono piovuti su una dozzina di città e distretti ucraini, colpendo pure numerose infrastrutture energetiche critiche del Paese.

Alla luce di tale strategia, vietata da tutte le convenzioni sancite dalle Nazioni Unite, nonché dalle più elementari regole dell’azione militare, l’Ucraina ha richiesto ai suoi alleati la fornitura di ulteriori sistemi di difesa contraerea per fronteggiare i lanci di missili, droni e altre bombe sui suoi abitanti.

Ma quali sono e quali caratteristiche hanno tali sistemi, con cui Kiev prova a difendere il suo territorio dai russi? La collega Krystyna Foltynova di RadioFreeEurope-RadioLiberty ha pubblicato sabato un dettagliato compendio di questi armamenti, evidenziandone soprattutto la varietà.

Il bombardamento russo aveva raggiunto il centro di Kiev lunedì 10 ottobre nell'ora di punta

Il bombardamento russo aveva raggiunto il centro di Kiev lunedì 10 ottobre nell'ora di punta

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La Foltynova ricorda che l'Ucraina aveva inizialmente fatto affidamento soprattutto su sistemi di difesa dell'era sovietica come l'S-300. Ma ora che la protezione aerea è la massima priorità dell'Ucraina, i Paesi occidentali sono stati indotti a fornire dispositivi più sofisticati per difendere i cieli ucraini.

S-300, obsoleto ma ancora assai efficace

Si tratta di un sistema terra-aria a lungo raggio, sviluppato all’origine in Unione Sovietica durante gli anni Sessanta e Settanta. Un S-300 è in grado di centrare aeroplani, missili di crociera e missili balistici. La gittata massima è di circa 150 chilometri, può scagliare fino a quattro missili per unità di lancio e può coprire fino a un’altitudine di 30 km.

Tre veicoli con sistemi S-300 ucraini durante una parata, a Kiev, nel 2014

Tre veicoli con sistemi S-300 ucraini durante una parata, a Kiev, nel 2014

  • Reuters

Ha un radar per identificare gli obiettivi e guidare i missili, un impianto di comando per gestire il posizionamento del mezzo dove fare fuoco e ogni unità di lancio invia due missili contro l’obiettivo. Prima dell’invasione russa l’Ucraina aveva circa 250 sistemi S-300.

IRIS-T, un moderno sistema dalla Germania

L’11 ottobre, il giorno dopo il primo attacco compiuto dai russi su Kiev con i droni iraniani, l’esercito ucraino ha ricevuto il primo sistema di difesa antiaerea occidentale fornito dai tedeschi. È l’IRIS-T, uno dei più avanzati al mondo. Attualmente l’Ucraina dispone di una batteria che è formata da un radar, impianto di comando e controllo e tre unità di lancio che possono scagliare fino a 24 missili.

Il sistema di difesa contraerea IRIS-T in mostra nel giugno scorso al Berlin Air Show

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  • Reuters

Tre batterie aggiuntive arriveranno nel 2023, essendo ancora in produzione. Ciascuna “struttura” ha un proprio camion che gli permette di spostarsi rapidamente. La gittata massima è di 40 chilometri, può coprire fino a un’altitudine di 20 km e ogni unità di lancio ha otto missili. La sua ultima versione di sviluppo risale del resto al 2021 e può - presumibilmente - proteggere un'intera città da missili che si trovano fino a 40 chilometri di distanza. Rileva pure missili a bassa quota (come i Kalibr) e droni grazie al suo radar sensibile, che integra dati provenienti da varie fonti.

NASAMS, vera "perla" delle forniture americane

Gli Stati Uniti hanno fornito a inizio novembre una prima unità del sofisticato sistema NASAMS, sviluppato negli anni Novanta da aziende USA e norvegesi. È lo stesso che protegge lo spazio aereo sopra Washington D.C., un sistema di difesa a medio raggio armato con tre lanciatori da 18 missili complessivi. Il suo radar sfrutta varie fonti, il che consente di intercettare anche più bersagli contemporaneamente e lo pone al riparo da eventuali attacchi con numerosi missili nemici.

Un sistema missilistico antiaereo americano NASAMS è operativo in Ucraina

Un sistema missilistico antiaereo americano NASAMS è operativo in Ucraina

  • Twitter/@nexta_tv

Il radar, che può trovare posto anche su un pick-up, fornisce i dati al sistema di gestione operativa (su camion) che analizza i dati e comunica la migliore soluzione di fuoco alle unità di lancio, che possono esser distanti fino a 25 km. La gittata dei missili è di 40 km (ma le nuove varianti arrivano anche a cento), mentre l’altitudine coperta è pari a 21 chilometri.

I Patriot, tanto attesi e tanto voluti da Kiev

L’Occidente ha esitato a lungo prima di fornire i Patriot all’Ucraina, soprattutto a seguito della sua tecnologia estremamente complessa. Una batteria, infatti, richiede circa 90 persone per poter operare, soldati che devono essere istruiti a lungo e bene per poterli sfruttare al meglio. Anche nel loro caso gli elementi sono montati su tre veicoli: uno con il radar che rileva la minaccia e ne definisce le caratteristiche, un secondo con il centro di controllo che monitora la minaccia e valuta i target in funzione delle priorità e un terzo con l’unità di lancio che in nove secondi è in grado di aprire il fuoco.

Batterie di missili Patriot olandesi, identiche a quelle destinate da Washington all'Ucraina

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  • Reuters

La gittata dei suoi missili arriva a 160 km, copre un’altitudine di 24 km e ciascuna unità di lancio ha quattro missili, che diventano 16 in quelle di nuova generazione. Tale aspetto smentisce le insinuazioni del Cremlino, secondo cui i Patriot sarebbero “roba vecchia”.

L’Hawk, un altro sistema USA offerto da Madrid

La Spagna ha offerto sei sistemi di difesa contraerea Hawk agli ucraini e anche Washington sta valutando l’invio di altre unità dai suoi depositi. Si tratta di un sistema sviluppato negli anni Cinquanta e perlopiù radiato dall’impiego attivo a inizio XXI secolo. Tuttavia, è sempre un “impianto” mobile assai efficace, che assicura la difesa da aerei e missili a bassa e a media quota e dunque utile contro i droni iraniani.

Un sistema missilistico HAWK romeno, simile a quelli forniti a Kiev dagli spagnoli

Un sistema missilistico HAWK romeno, simile a quelli forniti a Kiev dagli spagnoli

  • Reuters

Il sistema è in sostanza un rimorchio su cui è montata l’unità di lancio, trainato da un veicolo che trasporta il radar e affiancato da un mezzo con il centro di comando.

02:55

Ucraina, un Natale sotto le bombe

Telegiornale 25.12.2022, 13:30

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