"Gesù è amore fattosi carne". È quanto ha detto martedì papa Francesco nella sua prima messa della notte di Natale. Nella Basilica di San Pietro in Vaticano il pontefice ha proseguito il suo intervento sul "mistero" del Natale, spiegando che l’umanità è "un popolo in cammino, e intorno a noi, e anche dentro di noi, ci sono tenebre e luce".
Basilica gremita
In una chiesa gremita e davanti ad oltre trecento cardinali, vescovi e sacerdoti, Papa Bergoglio ha evidenziato che nella vita e nella storia "si alternano momenti di luce e di tenebra, fedeltà e infedeltà, obbedienza e ribellione; momenti di popolo pellegrino e di popolo errante".
"Si amino Dio e i fratelli"
Il 77enne, succeduto 9 mesi fa a Benedetto XVI, ha sottolineato che si cammina nel giusto solo se si amano Dio e i fratelli. L'ultimo invito rivolto ai fedeli è stato quello di condividere "la gioia del Vangelo", perché in Gesù è apparsa la grazia, la misericordia e la tenerezza del Padre.
Prima dell'inizio della funzione religiosa è stato intonato il canto della «Kalenda», l'antico annuncio del Natale che ricapitola la storia in attesa del nascita del Salvatore. Poi è seguita la processione, il suono delle campane e i fedeli hanno intonato Gloria. Francesco ha quindi messo la statuetta di Gesù bambino nella mangiatoia, come vuole la tradizione.
ANSA/ATS/Da.Pa.
La spiegazione del Papa
Nella sua omelia il Papa ha spiegato che Gesù "non è soltanto un maestro di sapienza, non è un ideale a cui tendiamo e dal quale sappiamo di essere inesorabilmente lontani, è il senso della vita e della storia che ha posto la sua tenda in mezzo a noi". Il pontefice ha ricordato che "lui è venuto nella nostra storia, ha condiviso il nostro cammino per liberarci dalle tenebre e donarci la luce".
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