Francesco, primo Papa a mettere piede nella Penisola Araba, è arrivato domenica sera ad Abu Dhabi, accolto in una saletta d'onore dell'aeroporto presidenziale dal principe ereditario Bin Sayed e poi salutato anche dal grande imam di Al Azhar al Tayyeb, con il quale si è diretto in seguito verso la residenza per gli ospiti illustri, nella quale soggiornerà durante la sua permanenza negli Emirati Arabi Uniti.
Il pontefice è partito con nel cuore la tragedia della guerra nello Yemen ed è entrato in tema già prima di imbarcarsi sul volo da Fiumicino. "Invito tutti a pregare per i nostri fratelli in Yemen", ha detto ai fedeli durante l'Angelus, recitando con loro un Ave Maria. "Preghiamo forte - ha aggiunto -, perché ci sono dei bambini che hanno fame, che non hanno medicine e sono in pericolo di morte. Portiamo a casa con noi questo pensiero".
Ha lanciato un appello "alle parti interessate" per il rispetto degli accordi perché siano garantiti aiuti alla popolazione, e fra queste parti interessate ci sono anche gli Emirati, che partecipano con l'Arabia Saudita alla coalizione che combatte la ribellione sciita.
Del suo 27mo viaggio apostolico, Bergoglio ha parlato anche in un tweet: "Mi reco in quel paese come fratello, per scrivere insieme una pagina di dialogo e percorrere insieme sentieri di pace.
RG 08.00 del 04.02.19: la corrispondenza di Michele Giorgio sui cattolici che vivono nella penisola arabica
RSI Info 04.02.2019, 09:18
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Il Papa negli Emirati Arabi Uniti
Telegiornale 04.02.2019, 13:30