Seconda giornata del viaggio in Armenia di Papa Francesco, che alle 8.30 di questa mattina (sabato, le 6.30 in Svizzera) si è recato allo Tzitzernakaberd, la "fortezza delle rondini", il monumento che ricorda il genocidio degli armeni nel 1915. Accompagnato dal "catholicos" Karekin II, è stato accolto dal presidente Serzh Sargsian e ha deposto una corona di fiori in memoria delle vittime, prima di raccogliersi in preghiera nella camera della fiamma perenne e di incontrare una decina di discendenti dei sopravvissuti grazie all'intervento di Papa Benedetto XV, che li ospitò a Castelgandolfo.
Al nido di rondine
"Qui prego, col dolore nel cuore, perché non vi siano più tragedie come questa, perché l'umanità non dimentichi, sappia vincere con il bene il male. Dio conceda all'amato popolo armeno e al mondo intero pace e consolazione", ha detto Bergoglio, che è in seguito partito per Gyumri, seconda città del paese e suo cuore cattolico, dove ha celebrato la messa sulla Piazza Vartanans e ricordato anche il terremoto del 1988, che devastò la regione.
pon/ANSA/ATS
Dal TG12.30: