Il socialista spagnolo Pedro Sanchez ha giurato sabato alle 11.00 davanti a re Felipe VI per assumere l’incarico di primo ministro dopo che il parlamento iberico, venerdì, aveva sfiduciato il precedente premier Mariano Rajoy sulla base di una mozione presentata dallo stesso Sanchez e sostenuta da altre forze politiche.
Sanchez, economista 46enne senza esperienza alla guida di uno Stato, è ora chiamato al difficile compito, notano alcuni osservatori, di formare un nuovo Esecutivo. Il numero uno del PSOE, il Partito socialista operaio spagnolo, dovrebbe comunque completare a breve la lista dei suoi ministri.
Dopo due pesanti sconfitte elettorali nel 2015 e nel 2016, Sanchez era stato silurato dai vertici del partito ma la base lo aveva richiamato in sella a gran voce. Nel suo primo discorso dopo l’addio di Rajoy, Sanchez ha affermato di voler “affrontare con umiltà tutte le sfide che attendono il paese”. Dovrà però dimostrare le sue capacità di governo contando su soli 84 deputati PSOE e confrontandosi con l’eterogenea maggioranza che è riuscito a formare e che potrebbe sostenere il suo Esecutivo.
AFP/Swing