Samy Amimour è uno degli attentatori suicidi della notte che, venerdì scorso, ha insanguinato Parigi. Aveva 28 anni, era informatico e viveva nella banlieue parigina, a Drancy, con la madre e due sorelle. Non sono pochi coloro che, da subito, hanno pensato alla banlieue come luogo di provenienza di tanto odio, simile a quello che si respirava nel film girato a St.Denis dove, proprio stamattina, mercoledì 18 novembre, è scattata una nuova vasta operazione di polizia.
Se si vuole raccontare il tremendo attentato al Bataclan di Parigi, ci spiega
Lorenzo Giroffi, "bisogna prendere un treno, allontanarsi da Place de la République ed arrivare a Drancy, a Place Marcel Paul". Lui l'ha fatto, con la collega
Eva de Prosperis. "A Drancy la comunità musulmana è numerosa - racconta -. Gli anziani del quartiere ricordano Samy come un ragazzo educato. Molti di loro lo conoscono perché da adolescente è stato amico dei loro figli, ma soprattutto ricordano che era sempre stato lontano dalla religione. Quando era ragazzino non veniva mai con noi in Moschea. Qualcosa è poi cambiato negli anni. Ha iniziato a frequentare internet prima del suo viaggio in Siria, poi dal suo ritorno, nessuno lo ha più visto come prima". Quel che è certo è che, al ritorno dalla Siria, le autorità francesi adottarono, nei suoi confronti, provvedimenti disciplinari. Quel che è certo è che lui abitava qui.
Un appartamento come tanti, in una casa come tante
Red. MM
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