Oggi cade una ricorrenza a suo modo storica: il 5 settembre di 50 anni fa, infatti, a Monaco 11 atleti israeliani furono uccisi durante i Giochi olimpici per mano di un gruppo di militanti palestinesi. Dovevano essere il simbolo del nuovo corso degli eventi in Germania dopo il nazismo. Ma i Giochi olimpici che si tennero a Monaco nell’estate del 1972 passarono alla storia per un fatto tragico.
Un massacro che rappresentò una delle pagine più buie delle Olimpiadi e che scatenò polemiche sulle autorità dell'allora Germania Ovest. Soltanto pochi giorni fa, Berlino ha raggiunto un accordo con i familiari delle vittime per i risarcimenti.
I fatti
Nelle prime ore del mattino del 5 settembre, degli uomini armati di kalashnikov e granate si introdussero senza troppe difficoltà nel villaggio olimpico. Erano otto membri del gruppo "Settembre Nero" affiliato all'Organizzazione per la liberazione della Palestina. Il loro obiettivo era prendere in ostaggio degli atleti israeliani per chiedere il rilascio di 236 prigionieri, ma la missione fallì. Dopo che il commando fece irruzione negli alloggi, due atleti che fecero resistenza furono uccisi subito, mentre altri nove vennero sequestrati. I terroristi avviarono subito le trattative con le autorità dell'allora Germania Ovest a cui diedero una serie di ultimatum per esaudire le loro richieste, ovvero: liberare i palestinesi imprigionati nelle carceri israeliane e fornire loro degli aerei per la fuga. L'avvenimento fu seguito in diretta Tv. A sera i sequestratori vennero fatti salire su due elicotteri assieme agli ostaggi per trasferirli in una base aerea fuori città ma al loro arrivo fu chiaro che si trattava di un'imboscata. Seguì una sparatoria di un'ora, durante la quale morirono i 9 atleti israeliani, 5 attentatori e un poliziotto tedesco. La gestione fallimentare da parte delle autorità e il fatto che i Giochi non furono annullati provocarono critiche e indignazione in tutto il mondo. Soltanto pochi giorni fa, il Governo tedesco ha trovato un accordo con i familiari delle vittime per un risarcimento da 28 milioni di euro.
Ai microfoni della Rsi, Hans-Jakob Schindler, direttore dell’istituto Counter Extremism Project, noto esperto di terrorismo internazionale che lavora come consulente per le Nazioni Unite, l’Interpol e numerosi governi in Europa, America e Asia, ha analizzato quei giorni. Questa ricorrenza.
Steinmeier: "Chiedo scusa a nome della Germania"
"Vi chiedo perdono come Capo di Stato di questo Paese e a nome della Repubblica federale di Germania, chiedo perdono per la mancanza di protezione degli atleti israeliani ai Giochi Olimpici di Monaco e per la mancanza di chiarimenti successivi su come sia stato possibile quello che è successo" ha affermato il presidente della Repubblica Federale Tedesca Frank-Walter Steinmeier alla celebrazione per i 50 anni dalla strage tenutasi lunedì a Fuerstenfeldbruck. Presenti vi erano anche il presidente israeliano Isaac Herzog e dei parenti delle vittime.
Il presidente tedesco ha sottolineato come la Germania abbia nel 1972 "tradito l'incredibile fiducia data da chi, da Israele, era venuto a partecipare ai Giochi Olimpici nel Paese dei colpevoli dei crimini contro l'umanità della Shoah". Nel suo discorso Steinmeier ha sottolineato come nel 1972 la Germania dell'Ovest sognasse di presentarsi al mondo come un nuovo paese democratico e pacifico, facendo dimenticare le Olimpiadi di Berlino 1936. Questo sogno, si è invece trasformato in un incubo. Steinmeier ha anche ricordato il poliziotto tedesco ucciso durante il fallito tentativo di liberazione degli atleti israeliani.
Berlino ha inoltre annunciato qualche giorno fa un accordo di risarcimento di 28 milioni di euro ai parenti delle vittime e la creazione di una commissione di storici tedeschi e israeliani che dovranno analizzare di nuovo quanto accaduto.