Decine di migliaia di persone hanno urlato la loro rabbia in Algeria, Giordania, Mauritania, Niger, Pakistan, Senegal, Siria e Sudan, in seguito alla pubblicazione da parte del giornale satirico Charlie Hebdo di nuove vignette considerate blasfeme.
Diverse manifestazioni sono degenerate, come a Zinder, seconda città nigerina, dove sono state saccheggiate tre chiese ed è stato incendiato il centro culturale francese; il bilancio dei disordini è di quattro morti e 45 feriti. Non si contano, poi, i ticolori dati alle fiamme in segno di spregio.
I fratelli Kouachi, autori della strage nella redazione del periodico, sono stati onorati davanti alla moschea di un quartiere particolarmente religioso di Istanbul e la loro immagine campeggiava su uno striscione unitamente a quella di Osama bin Laden, il defunto numero uno di al Qaida.
AFP/dg
Dal TG20
17.01.2015: Je suis Mohammed
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