La proposta per l'introduzione di un salario minimo in tutti i paesi dell’Unione Europea diventerà legge. Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno trovato un accordo nella notte sul testo della direttiva: uno dei punti forti nel programma della Commissione guidata da Ursula von der Leyen.
Non si tratta di un salario minimo europeo, che sarebbe impossibile (oggi si va dai 300 euro al mese della Bulgaria ai 2'200 del Lussemburgo), ma dell'obbligo di stabilire una retribuzione minima in tutti e 27 i Paesi, compresi i sei che ancora non ce l’hanno: Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Italia e Svezia.
Salario minimo in tutta l'UE
Telegiornale 07.06.2022, 22:00
Nei Paesi scandinavi esiste un consolidato sistema di contrattazione collettiva – e in parte anche in Italia, dove però è forte il fenomeno del precariato. L’UE non intende scardinarlo, ma bisognerà accertarsi che i contratti coprano almeno l’80% della forza lavoro.
L’obiettivo della direttiva è garantire un tenore di vita dignitoso ai lavoratori europei, mettere un freno ai contratti pirata e rafforzare il ruolo delle parti sociali. Il salario minimo dovrà essere rivisto ogni due anni, mentre le informazioni per i lavoratori dovranno essere chiare e disponibili e gli Stati dovranno prevedere controlli e ispezioni per accertarsi che le regole vengano rispettate.
Salario minimo, è scontro in Italia
Telegiornale 07.06.2022, 22:00
Ora che i due co-legislatori sono d’accordo, la strada è in discesa e quasi completamente formale: la direttiva dovrebbe essere varata entro fine giugno. Gli Stati avranno due anni per trasporla nel loro diritto interno. Il provvedimento non tocca in alcun modo la Svizzera.