"Accordo umiliante per la Grecia ed per il popolo greco". Così Panagiotis Lafazaris, ministro dell'energia e leader dell'ala radicale di Syriza, definisce il compromesso raggiunto a Bruxelles.
"Questo nuovo ed oneroso memorandum - prosegue - ristabilisce ed estende la guardiania della troika e la schiavitù sociale e conferma lo status di colonia della Grecia sotto la tutela della Germania e della UE". E ancora: "Le forze della sinistra radicale, i lavoratori, i giovani e la maggioranza del paese colpita dall'austerità continueranno a combattere contro misure impopolari".
Dopo l'accordo portato a casa da Alexis Tsipras, Syriza ha una spada di Damocle che pende sulla sua testa: il partito, salvo miracoli, è destinato a spaccarsi in due. I prossimi due giorni sono decisivi : l'accordo deve infatti essere ratificato dal Parlamento ellenico entro mercoledì. Ma forse - come spiega un editoriale del quotidiano Kathimerini, ripreso da Repubblica - alla fine Tsipras tra la possibile salvezza del Paese e quella del suo partito ha davvero scelto la prima.
ats/joe.p.
TG 20.00 del 13.07.2015: