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In Russia non c'è solo la Wagner

Viaggio nelle altre compagnie militari private che hanno acquisito sempre un ruolo maggiore come strumento del Cremlino

  • 30 agosto 2023, 06:44
  • 4 settembre 2023, 23:03
All'ombra di Yevgeny Prigozhin

All'ombra di Yevgeny Prigozhin

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Di: Stefano Grazioli

Le compagnie militari private (PMC, private military company) si sono sviluppate in Russia in maniera consistente negli ultimi dieci anni e quella più conosciuta è senz’altro la Wagner. Con la morte del suo leader Evgeny Prigozhin e del suo vice Dmitri Utkin, la storia del principale gruppo paramilitare russo non è però terminata e resta da vedere quale sarà ora la transizione: quella verso un’altra piattaforma di comando con il mantenimento sostanziale delle strutture e la riorganizzazione dei compiti, magari per funzioni o aree geografiche, oppure quella di uno smembramento o assorbimento diversificato tra le altre entità simili, che dopo la prima crisi ucraina del 2014, dopo quindi il cambio di Governo a Kiev, l’annessione della Crimea e l’avvio della guerra nel Donbass, hanno acquisito un ruolo sempre maggiore come strumento del Cremlino nell’ampia cornice della guerra ibrida con l’Occidente, estesa anche al di fuori dello spazio postsovietico.

Il "laboratorio" Ucraina

Wagner e le sue sorelle si sono sempre mosse in un’area grigia, partendo dal fatto che le PMC sono vietate ufficialmente dalla legge russa, ma agendo in parallelo anche con l’apparato statale non hanno mai trovato impedimenti legali per la loro diffusione. L’Ucraina è stata il primo vero laboratorio per loro, che progressivamente hanno assunto compiti legati in generale agli interessi economici e di politica estera del Cremlino. Presenti inizialmente anche in Siria, sono arrivate poi in Africa, dalla Repubblica Centrafricana al Mozambico, dal Sudan al Madagascar, e anche in America Latina, per un totale di una trentina di paesi su quattro continenti, sempre sostenendo gli interessi geopolitici, militari ed economici della Russia, oltre che a quelli privati dei loro finanziatori.

L'esperienza di Redut

Una delle prime PMC russe è Redut, comparsa per la prima volta nel 2008 e legata a gruppi di veterani ed ex membri delle forze speciali russe che già nel 2003 avevano fondato Antiterror Oreal, una compagnia privata militare di sicurezza (PMCS), che aveva più che altro compiti di protezione di siti sensibili, militari e industriali, in Russia e all’estero. Un esempio è quello dei servizi offerti durante la guerra in Siria a partire dal 2010 in difesa delle strutture petrolifere controllate dall’oligarca Gennady Timchenko. Redut, comunque sempre vicina al ministero della Difesa guidato da Sergei Shoigu, nel corso del tempo ha fatto il suo ingresso anche in altri teatri, come quello ucraino, crescendo e cooptando varie unità legate a soggetti esterni, come Potok, gruppo nato per proteggere gli interessi di Gazpromneft, una delle tante sussidiarie del colosso statale del gas Gazprom.

Le mosse future di Patriot

Dal 2018 è attiva inoltre Patriot, che ha come riferimento il ministero della Difesa e il Gru, il servizio militare d’intelligence, al cui vertice c’è l’ammiraglio Igor Kostyukov. In diretta competizione con Wagner, soprattutto dopo l’invasione russa in Ucraina e i contrasti tra Prigozhin e Shoigu, Patriot potrebbe beneficiare della dissoluzione di Wagner, portando tutti gli asset di fatto sotto il controllo statale. Pronta a rilevare qualche porzione degli affari Wagner è anche però Convoy, nata nel 2022 e sponsorizzata sempre dal ministero della Difesa in collaborazione con il potente governatore della Crimea Sergey Aksionov. Il capo di Convoy, Konstantiv Pikalov, legato a Prigozhin per operazioni svolte negli ultimi due lustri in Africa, potrebbe essere uno dei successori al vertice operativo della nuova big PMC che nascerebbe sulle ceneri di Wagner. Voci non confermate indicano anche Victor Bout, mercante d’armi finito in carcere negli Stati Uniti e liberato lo scorso anno nell’ambito di uno scambio di prigionieri da Mosca e Washington, come possibile successore di Prigozhin.

Al di là delle speculazioni, è però certo che le compagnie private militari russe sono diventate uno strumento essenziale nella strategia del Cremlino che si avvale di questi soggetti in maniera spregiudicata nel perseguimento dei propri interessi a livello globale. Un modello, quello delle PMC moderne, che non è stato comunque inventato nella Russia degli anni Duemila, ma ha la sua origine già ai tempi della Guerra fredda e soprattutto dopo la dissoluzione dell’URSS, con le compagnie statunitensi, da Blackwater fino a Constellis, a fare, ancora oggi, sempre sottotraccia a livello mediatico, la parte del leone.

Il futuro della Wagner

Telegiornale 27.08.2023, 20:00

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