Due milioni di musulmani hanno iniziato domenica alla Mecca l'Haji, il pellegrinaggio che costituisce uno dei pilastri dell'Islam. Ogni fedele è tenuto a compierlo almeno una volta nella vita.
Arrivano dai quattro angoli del globo, ma i contingenti più numerosi sono quelli provenienti da Egitto, India, Pakistan, Bangladesh e Sudan, secondo le autorità saudite.
Radunati attorno alla Kaaba
Quello che è uno dei maggiori raduni religiosi del mondo, se non il più grande in assoluto, evolve di anno in anno (nel 1941 le presenze erano solo 24'000) anche in un'enorme sfida logistica. Basti pensare che l'80% dei partecipanti non conosce la lingua locale, l'arabo. A loro disposizione c'è quindi una brigata di decine di traduttori in francese, inglese, farsi, malese, turco, cinese e urdu.
Le resse sono un pericolo, nel 2015 l'episodio più tragico con la morte di 2'300 persone fra cui centinaia di iraniani, e il caldo è soffocante, con temperature che superano i 40°C. Per quanti non possono permettersi una camera d'albergo, un'associazione caritativa ha messo a disposizione delle mini stanze, "capsule" in fibra di vetro di poco più di 2 m2 con materassi, climatizzazione e presa per la ricarica del telefonino, dove riposarsi gratuitamente fino a tre ore. Il cambio della biancheria e la pulizia avvengono cinque volte al giorno, approfittando dei momenti di preghiera.
pon/AFP