Un'insegnante di italiano di una scuola secondaria di Palermo è stata sospesa nei giorni scorsi per non aver vigilato sul lavoro dei suoi studenti 14enni, che avevano realizzato un video nel quale accostavano la promulgazione delle leggi razziali del 1938, al recente decreto sicurezza del ministro dell'Interno Matteo Salvini. Il diretto interessato, venerdì, ha preso le distanze dichiarando: "Non penso che sia opportuno che ci siano questi accostamenti irrispettosi".
"Dire che Salvini è fascista, che il decreto sicurezza è fascista e parlare di Olocausto e di Salvini assassino, non penso sia opportuno e non è opportuno che ci siano questi accostamenti irrispettosi perché il fascismo fece dei morti e noi vogliamo salvare vite difendendo i confini italiani", ha aggiunto.
La questione, rilanciata e dibattuta dalla stampa d'oltre confine, è approdata anche in Parlamento a Roma, dove il Movimento 5 Stelle ha accusato il ministero gestito dalla Lega di "censura". In campo sono scesi anche diversi rappresentanti dell’opposizione che, seppur con sfumature differenti, hanno espresso sostegno alla docente e disaccordo sul provvedimento adottato.
In serata, il vicepremier ha aggiunto di augurarsi che la docente "possa tornare quanto prima al suo lavoro a scuola", auspicando anche di incontrare gli studenti di quella scuola "per spiegare cosa sto facendo per la sicurezza del mio Paese e la distanza abissale tra le mie idee e progetti e le leggi razziali del periodo fascista".