Iraq, fra passato e presente

"La culla della civiltà" amano ricordare con fierezza in Iraq, riferendosi alla loro terra. A quella mezzaluna fertile che ha visto nascere l’agricoltura, le città e le grandi civiltà: i sumeri, gli assiri, i babilonesi e poi il califfato arabo degli Abbasidi. Quella terra, un tempo così ricca di storia e di cultura, è oggi l’inferno da cui in molti, se non quasi tutti, vorrebbero scappare.

L’Iraq è in effetti anche la terra dove è iniziato, negli anni '90 e poi nel 2003 con l’intervento armato americano, il grande disordine che ha sconvolto la regione e tramite il terrorismo, parte del mondo. Oggi si combatte a Mosul, dove l’autoproclamato Stato Islamico (IS) di Al Baghdadi è accerchiata dalle forze regolari, dai peshmerga e dalle forze alleate. L'IS ha seminato morte e distruzione ovunque, si è spostato nel nord del paese dopo esser stato sconfitto nella provincia di Anbar. Nella sua massima espansione ha conquistato città in Siria e vaste regioni nel suo paese di nascita, l’Iraq per l’appunto.

Nei servizi radio televisivi e sul web, gli inviati della RSI Roberto Antonini e Jonas Marti ci propongono un viaggio nella storia e nel presente. Illustrandoci sia il dramma che si consuma nell’area attorno a Mosul, con intere città distrutte, sia gli intrecci religiosi e culturali che fanno la complessità della realtà di quel mondo in cui convivono culture, etnie (in particolare araba e curda) religioni (con in primis il confronto sanguinario tra islam sciita e sunnita, ma anche con la forte repressione che subiscono cristiani e altre minoranze, come gli yazidi) e interessi economici e strategici internazionali. Viaggio in un mondo ormai cupo, con pochi motivi di speranza ma dai cui sviluppi dipenderanno pace e stabilità internazionali.

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