Piratar, il partito anti-establishment, vola nei sondaggi in vista delle elezioni politiche in Islanda di oggi, sabato. Secondo gli ultimi rilevamenti il movimento fondato dalla poetessa Birgitta Jonsdottir e appoggiato soprattutto dai giovani, è pronto a conquistare una valanga di seggi in seno all'Althingi, uno dei più vecchi parlamenti del mondo, passando dagli attuali tre ad almeno 12, 15 o anche 20 scranni, su un totale di 63.
Una vittoria dei Pirati islandesi, fans di Wikileaks avrebbe conseguenze dirompenti, anche se dovessero guidare una coalizione di piccoli partiti ora all'opposizione. I seggi sono aperti dalle 9.00 locali e chiuderanno alle 22.00.
Il movimento è stato fondato dalla poetessa Birgitta Jonsdottir, che ha paragonato il Paese a una versione nordica della Sicilia
I Pirati, fondati circa 5 anni fa, sono nati sulla scorta dello scandalo finanziario del 2008 che ha lasciato il paese in situazione di bancarotta. Il programma di Piratar prevede democrazia diretta attraverso il web, trasparenza di governo, depenalizzazione delle droghe, oltre all'asilo offerto a Edward Snowden, la "talpa" del Datagate statunitense.
Jonsdottir, paragonando il paese a una versione nordica della Sicilia, ha dichiarato che: "La gente in Islanda è stufa della corruzione e del nepotismo" e di essere governata "da famiglie di stile mafioso" e dai i loro amici, da lei soprannominati, non a caso, "la piovra".
ATS/M.Ang.
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