Israele ha approvato giovedì la costruzione di quasi 4'500 nuovi alloggi in Cisgiordania, territorio palestinese occupato dal 1967. Per 2'684 abitazioni il via libera è definitivo. Saranno legalizzate anche tre colonie già costruite senza l'accordo delle autorità.
"Si tratta di un giorno di festa per il movimento della colonizzazione" ha osservato la ministra della giustizia Ayelet Shaked, del partito Yemina, che è guidato dal premier Naftali Bennett.
Attualmente, accanto a 2,9 milioni di palestinesi, 475'000 coloni risiedono in Cisgiordania. La loro presenza è illegale in base al diritto internazionale.
L'estensione degli agglomerati è proseguita sotto tutti i Governi israeliani degli ultimi 55 anni, ma ha subito un'accelerazione con Benyamin Netanyahu al potere. Ora continua anche con Naftali Bennett. L'autorizzazione è stata condannata da ONG come Peace Now ("La pace adesso"), dalla vicina Giordania e dall'Unione Europea. Anche gli Stati Uniti hanno espresso la loro disapprovazione perché in questo modo si rischiano di aumentare le tensioni e si pone un nuovo ostacolo alla pace.