Per alcuni è stato un “salvatore”, per altri uno strumento dell’austerità imposta da Bruxelles. La realtà è che sotto il suo Governo sono state poste le basi per evitare il fallimento dei conti pubblici italiani. Il professor Mario Monti, già commissario europeo, è stato Presidente del Consiglio dal novembre del 2011 all’aprile del 2013, uno dei periodo più burrascosi. A lui abbiamo chiesto in che situazione naviga oggi la nave Italia.
“Oggi da un punto di vista monetario e finanziario la situazione è completamente diversa. I singoli paesi europei, tra questi l’Italia, hanno fatto dei bei progressi nel mettere più in ordine le loro finanze pubbliche e la situazione nelle loro banche, e nell’aver compiuto le riforme strutturali, nel caso dell’Italia quella delle pensioni e quella del lavoro che sono state in questi anni importanti”.
Significa che il pericolo è passato?
“Guardi, in materia finanziaria bisogna sempre stare all’erta. E comunque un paese che ha uno stock di debito pubblico, rispetto al Pil, dell’ordine del 130% come ha l’Italia, deve essere particolarmente prudente, e quindi un rischio c’è sempre. E l’aspetto dell’economia italiana in cui il rischio è invece una certezza, è quello della crescita. Come noto il tasso di crescita italiano sta migliorando, ma sempre in modo minore rispetto agli altri paesi dell’Eurozona. Questa situazione quindi non ci consente di fare progressi sul fronte della disoccupazione, in particolare di quella giovanile”.
Questa situazione sembra essere sottovalutata dai partiti politici, che hanno invece presentato programmi con decine, centinaia di miliardi di spesa pubblica..
“Sono stati anni di fake news, è abbastanza normale quindi che uscendo da un periodo del genere si presentino anche dei fake programs. Però sta di fatto che, dal punto di vista del breve periodo, ci sarà l’Europa a impedire che l’Italia parta per la stratosfera del disavanzo e del debito”.
Claudio Bustaffa
L'intervista di Claudio Bustaffa a Mario Monti
RSI Info 15.02.2018, 19:30
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